“Ringraziamo il Presidente Mattarella per le parole che ha rivolto agli operatori della Sanità impegnati nella lotta a COVID in occasione del 2 giugno e lo ringraziamo anche per aver voluto domani accanto a sé e al ministro della Difesa Guerini, a rendere omaggio al Milite ignoto, i professionisti della Sanità rappresentati delle Federazioni che raccolgono le professioni sanitarie”.
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, la più numerosa d’Italia con i suoi oltre 450mila iscritti, sottolinea l’importanza che in una festa del 2 giugno che con l’emergenza COVID assume un sapore molto diverso da quello a cui si è abituati, a rendere omaggio ai caduti siano gli operatori sanitari che stanno combattendo un’altra guerra contro un nemico nascosto: il coronavirus. E come in tutte le guerre hanno perso loro colleghi e tanti si sono ammalati per difendere i cittadini loro assistiti.
“Per noi è un impegno che nasce nello stesso momento in cui abbiamo scelto il nostro lavoro – aggiunge Mangiacavalli –. Ma questa pandemia ha assunto dimensioni così gravi che hanno messo in evidenza altri aspetti della nostra professione, diversi da quelli che tutti sono abituati a vedere: la vicinanza, la prossimità, la relazione con i pazienti altrimenti del tutto soli. Un nuovo modo di assistere, familiare e peculiare per gli infermieri, che si affianca alla clinica e all’assistenza”.
“E’ un privilegio che la nostra professione ha – conclude – quello di relazionarsi con la persona assistita, con gli altri colleghi, con le altre professioni, con gli enti di governo. Il valore fondamentale della nostra professione è la relazione con l’altro. Ed essere tutti vicini per ricordare chi ha difeso tanti anni fa la nostra nazione e oggi, come noi e i nostri colleghi, combatte ancora contro un nemico che ha messo in pericolo il valore fondamentale per tutti della salute, è la manifestazione più alta di questo privilegio”.
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