Saranno 250 gli adolescenti coinvolti nella seconda edizione del torneo, in programma sabato 12 maggio.
Questa volta non conterà vincere. Il successo è già esserci per i 250 ragazzi coinvolti nella seconda edizione della Winners Cup, torneo di calcio che sabato 12 maggio vedrà partecipare pazienti (ed ex) oncologici, di età compresa tra i 14 e i 25 anni.
Questi ragazzi avranno dunque modo di affrontarsi su un prato verde, grazie anche al contributo dell’Inter, che fin dallo scorso anno ha scelto di essere al fianco delle due realtà promotrici dell’iniziativa: il network di specialisti italiani che si occupano degli adolescenti con malattie oncoematologiche (Siamo) e la federazione italiana che raggruppa tutti i genitori di questi ragazzi (Fiagop).
La palla rotolerà sui campi del Centro Sportivo Suning, quartier generale dei nerazzurri, situato nella periferia nord di Milano, tra i quartieri di Niguarda e Affori. Al torneo (coordinato dal Csi di Milano e sostenuto economicamente dalla Pirelli) parteciperanno i pazienti provenienti da reparti di Oncoematologia pediatrica delle città di diverse strutture italiane.
Oltre ai giovani in cura all’Istituto nazionale dei tumori di Milano e al San Gerardo di Monza, ci saranno i coetanei affidati agli specialisti di Torino, Genova, Bolzano, Aviano, Udine, Trieste, Padova, Modena, Bologna, Pisa, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo. La novità di quest’anno è rappresentata dalla presenza di una compagine straniera: composta da ragazzi in cura a Parigi.
Le squadre saranno divise in quattro gironi. A seguire, gli scontri a eliminazione diretta di semifinale e poi la finalissima. I 250 ragazzi vivranno tutta la giornata a stretto contatto col club nerazzurro, che sabato sera li ospiterà a San Siro in occasione della gara col Sassuolo. Assieme a loro ci saranno genitori, medici e infermieri.
La Winners Cup ha l’obiettivo di far vivere emozioni attraverso lo sport ai ragazzi che stanno affrontando o hanno affrontato le cure oncologiche. “La condivisione delle loro storie di vita fa capire che dalla malattia si può uscire vincitori, e lo sport può essere l’occasione per dimostrare una volta di più l’attaccamento alla vita”. Questo il messaggio condiviso dagli organizzatori, convinti che una simile manifestazione rappresenti il lato più sano dello sport, fatto di valori e meritocrazia, emozioni e seconde possibilità.
«Questi ragazzi sono i veri campioni – afferma Massimo Achini, presidente del Csi Milano –. Tocca a loro testimoniare ai coetanei la voglia che hanno di giocare in attacco nella vita e di non arrendersi di fronte alle avversità».
Andrea Ferrari, oncologo dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano e coordinatore di Siamo, che ai giovani malati di cancro dedica tutte le sue giornate, guarda anche alla ricaduta scientifica della Winners Cup: «Grazie a questa manifestazione potremo spostare l’attenzione su pazienti speciali, che, trovandosi in un’età di mezzo, corrono spesso il rischio di non ricevere i trattamenti più adeguati. L’obiettivo è stimolare la nascita, nei diversi centri italiani, di progetti specifici, magari partendo proprio dalla squadra di calcio».
L’edizione 2018 rappresenta il bis del debutto ufficiale, consumatosi il 22 aprile dello scorso anno. Ad aggiudicarsi il primo premio furono i ragazzi di Pisa e Firenze, che anche quest’anno comporranno un’unica squadra. Idem per quelli in cura ad Aviano, Udine e Trieste. Ma la finalità di una simile iniziativa è distante dal risultato sul campo.
«Il solo esserci, per me, vuol dire aver vinto», raccontò lo scorso anno Matteo, uno dei giovani calciatori per un giorno. A lui fece eco Riccardo: «Per tutti noi questa è una rivincita nei confronti di quello che abbiamo passato. Noi siamo marchiati nel cuore dal segno della tempesta. Ma essere arrivati fin qui è una cosa meravigliosa».
Fonte: La Stampa
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