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Massimo Randolfi

Vorrei che il mondo non si dimenticasse di noi

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Vorrei che il mondo non si dimenticasse di noi
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Pubblichiamo la storia di Francesca, infermiera nel Regno Unito.

Vorrei che il mondo non si dimenticasse di noi e fosse cosciente di quello che sta succedendo. Se doveste decidere di pubblicarla, vi ringrazio in anticipo.

CI METTO LA FACCIA

Il Primo Ministro Boris Johnson ha annunciato che 900.000 impiegati pubblici riceveranno un aumento di paga – compresi insegnanti, agenti di polizia, medici e dentisti e alti funzionari pubblici.

Sapete come ci si sente ad essere un’infermiera, oggi?

Sono un’infermiera oversea di terapia intensiva e lavoro in uno dei più grandi trauma center di Londra e oggi mi sento vuota, vittimizzata, disonorata, non rispettata.

MI sento come se fossi stata usata, dopo aver dato tutta me stessa (tutta la mia mente, il mio corpo, i miei sentimenti, la mia pazienza, la mia energia).

Potrei provare infiniti modi per raccontarvi la mia esperienza durante la pandemia, ma non sarebbe nemmeno vicino a ciò che ho realmente vissuto, sentito e provato in quel periodo.
Da un giorno all’altro, TUTTI i lavoratori in prima linea del mondo si sono trovati a vivere in un mondo irreale, dove l’unico obiettivo era combattere un virus che non conoscevamo prima.

Noi infermieri abbiamo tutti questo innato istinto premuroso, che ci porta a non sopportare il pensiero dei nostri colleghi che stanno attraversando momenti difficili e quando il virus è arrivato in Italia, da infermiera e da italiana, molte volte ho sentito il bisogno di dover tornare al mio paese e combattere vicino agli altri miei colleghi. Pensavo che se non avessi aiutato come avrei mai potuto perdonarmi?
Non molto più tardi, il virus è arrivato nel Regno Unito.

Noi infermieri miriamo sempre a fornire la migliore assistenza al paziente, una cura olistica, che si concentra nella totalità della persona malata e dei suoi bisogni.

Ora, provate ad immaginare come ci si senta quando devi dare priorità alle tue cure e ti ritrovi a non avere più tempo per la compassione, l’empatia o persino la privacy.

Provate ad immaginare come ci si senta: ad esser coperti (se eri fortunato) interamente da DPI (dispositivi di protezione individuale) per più di 13 ore, a come ci si senta a sviluppare una piaga da pressione al naso di grado 2 dovuta alla maschera facciale, o ad avere problemi a ricordare il nome del tuo paziente. A non avere il tempo di pensare alle tue prossime azioni, a lavorare come una macchina, un robot che non si ferma per più di 13 ore, che lascia le proprie preoccupazioni a casa e cerca di concentrarsi solo sul mantenere un’altra persona in vita, oltre all’immenso rischio di essere infettati o, peggio ancora, di infettare i propri cari.

Provate ad immaginare la costante paura di andare al lavoro, la pressione e l’angoscia di non star facendo abbastanza. Provate ad immaginare la tristezza di non poter visitare la propria famiglia e amici per mesi e mesi.

Mentre il mondo sta tornando alla normalità e le persone hanno già dimenticato i loro “eroi”,
molti di noi hanno ora a che fare con il burn-out post-pandemia, incubi notturni, depressione.
Molti di noi stanno perdendo la passione per questo lavoro.
Potete biasimarci?

Siamo professionisti.
È incredibile come le persone possano vederlo solo durante una pandemia e dimenticarsene dopo che è finita. Siamo lì per i nostri pazienti ogni giorno, questo è il nostro lavoro, la nostra vocazione.

Dov’è il nostro premio?
Dov’è finita la vostra gratitudine?
Tutti gli applausi hanno avuto l’effetto di uno schiaffo in faccia.

L’anello più debole della catena è sempre quello a doverla pagare, i più vulnerabili, meno ricosciuti.

Per tutti gli infermieri, gli specializzandi, gli addetti alle pulizie, gli assistenti sanitari, i fisioterapisti e tutti gli operatori in prima linea esclusi nel programma di aumento degli stipendi, IO VI CAPISCO,
Capisco la vostra rabbia, il vostro risentimento.

I PUT MY FACE ON IT

The prime Minister Boris Johnson has announced that 900,000 public workers will get a payrise – including teachers, police officers, doctors and dentists, and senior civil servants.

Do you know how it feels to be a nurse, today?

I am an adult ITU nurse and today I feel empty, victimized, dishonored, not respected.

I feel like I have being used after I have given all myself (all my mind, my body, my feeling, my patience, my energy).

I could try to find different ways to explain to you my experience during the world covid-19 Pandemic, still it wouldn’t be even close to what I actually lived, felt and experienced during that time.
From one day to another, ALL the front-line workers of the world found themselves living in an unreal world, where the only goal was fighting against a virus which we didn’t know before.

As nurses, we all have that caring instinct, we can’t bare the thought of our colleagues going through difficult times and when it all started in Italy, as a nurse and as an Italian, many times I felt I had to go back to my country and fight next to my other colleagues. I felt that if I wouldn’t help how could I ever forgive myself? Not longer after, it arrived in UK.

We always aim to give the best of care to the patient, an holistic care.
Try to immagine how it feels when you have to prioritize your cares and you find yourself to not have space left for compassion, empathy or even privacy.

Try to imagine how it feels to being covered (if you were lucky) in full PPE for 13 hours, to develope a grade 2 nose pressure sore due to the face mask, to have trouble to remember your patient’s name, to not have time to think about your next action. To work as a machine, a robot that does not stop and rest for 13 hours, that leaves own life worrying at home and tries to focus only on keeping another person alive, beside the immense risk of being infected too or even worst, to infect loved ones.

Try to imagine the fear to go to work, the pressure to not doing enough. Try to immagine how it feels to be unable to see your family and your friend for months.

While the world is coming back to normal and people have already forgotten their “heroes”,
many of us are now dealing with post Pandemic burn-out, nightmares, depression.
Many of us are losing passion for this job.
Can you blame us?

We are professionals.
It is unbelievable how people could only see it during a pandemic and forget it all after it ends. We are there for our patients every day, this is our job, our vocation.

Where is our prize?
Where is your gratitude gone?
All the claps felt like a slap in the face.

“The weakest link in the chain is always the one that have to carry the can, always the most affected, the most vulnerable, the most un valued.”

For all the nurses, the junior doctors, the cleaners, the health care assistants, the physiotherapists, and all the front-line workers not included in the payrise program, I FEEL YOU, I feel your anger, your resentment.

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