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Visite specialistiche ambulatoriali: chi non si presenta all’appuntamento dovrà ugualmente pagare il ticket

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Visite specialistiche ambulatoriali: chi no
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Le Asl della regione Liguria sono pronte ad una vera e propria rivoluzione per ridurre i costi che attanagliano la sanità. Un responsabile per la gestione delle l’oste d’attesa relative alle prestazioni specialistiche ambulatoriali monitorerà 69 prestazioni per le quali la Regione stessa si impegna a garantire le classi di priorità per almeno il 90% delle richieste.

Giro di vite per chi non disdice gli appuntamenti prenotati entro tre giorni lavorativi. Nel 14,7% dei casi, i pazienti non si presentano alle visite programmate, creando pertanto un danno economico alle aziende. Solo fornendo una giustificazione valida (ad esempio malattia, ricovero, accesso in pronto soccorso, uno sciopero dei treni o dei bus ecc.), potrà evitare la “sanzione”.

Ecco le principali novità del nuovo piano regionale sul governo delle liste d’attesa per il periodo 2019-2021, presentato in Regione Liguria dall’assessore Sonia Viale, dal commissario di Alisa, l’agenzia sanitaria regionale, Walter Locatelli e Lorenzo Bistolfi, responsabile cute primarie Alisa.

Entro il 31 ottobre prossimo le aziende dovranno inserire a Cup il 95% dell’offerta di prestazioni, comprese quelle erogate dalle strutture private accreditate e contrattualizzate, completando il percorso entro il 31 gennaio 2020. Ci sarà anche un numero verde in ogni azienda e Regione e Alisa (Agenzia ligure per la sanità) stanno valutando se fare un numero unico per tutte le Asl.

Il piano è stato presentato dall’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale e dal commissario di Alisa Walter Locatelli. E’ stato anche stabilito che se non si risponderà nei tempi della classe prevista e non si risolverà in altro modo sarà possibile servirsi da un privato convenzionato pagando solo il ticket, ma è stato sottolineato che i casi saranno cinque in un anno.

E’ stato inoltre predisposto il manuale Rao regionale (Raggruppamenti di attesa omogenei) con l’obiettivo di ridurre la variabilità prescrittiva, salvaguardando l’autonomia dei professionisti e garantendo al paziente l’accesso alle cure nei tempi adeguati, nel rispetto della corretta attribuzione del codice di priorità.

Simone Gussoni

Fonte: Primocanale

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