1. Cos’è il virus influenzale A/H1N1?
L’attuale virus epidemico influenzale A/H1N1 è un sottotipo di virus di influenza umana che contiene geni di virus aviari, suini e umani in una combinazione che non era mai stata osservata prima, in nessuna area del mondo. I nuovi virus sono spesso il risultato di un riassortimento di geni provenienti da altri virus (scambio di geni). Questo virus A/H1N1 è il risultato di una combinazione di due virus dell’influenza suina che contenevano geni di origine aviaria e umana. Non c’è alcuna prova che questo riassortimento sia avvenuto in Messico.
2. Che differenza c’è tra l’influenza da nuovo virus influenzale A/H1N1 e l’influenza suina?
La tipica influenza suina è un’infezione virale acuta delle vie respiratorie dei maiali causata da virus influenzali di tipo A. Il tasso di mortalità tra i maiali è basso e la guarigione avviene in circa 7-10 giorni. Le infezioni influenzali di origine suina, possono colpire anche uccelli selvatici, pollame, cavalli ed esseri umani, ma la trasmissione intraspecie è considerata un evento raro. Ad oggi, nei maiali sono stati identificati 3 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A: H1N1, H1N2, H3N2.
Infezioni zoonotiche umane con virus di influenza suina sono state individuate occasionalmente sin dalla fine degli anni Cinquanta, tra persone con alle spalle un’esposizione diretta ai maiali (per esempio, chi lavora nelle fattorie). In Europa, fin dal 1958 sono stati registrati un totale di 17 casi. Negli Stati Uniti, nel 1976 è stato individuato un focolaio di infezione da virus di influenza suina tra le reclute di un campo militare a Fort Dix, New Jersey.
Il legame con i suini è stato ipotizzato ma mai dimostrato. Piuttosto, c’è stata un’estesa trasmissione uomo-uomo, con oltre 200 casi di infezione, risoltisi in 12 ricoveri e 1 decesso. Al contrario del tipico virus di influenza suina, il nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 può trasmettersi da uomo a uomo, forse per i suoi segmenti genici umani.
3. Quali sono i sintomi dell’infezione da nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1?
Per gli essere umani, i sintomi dell’influenza dovuta al nuovo virus A/H1N1 sono simili a quelli della “classica” influenza stagionale:
- febbre
- sintomi respiratori come tosse o naso che cola
- male di gola
- altri possibili sintomi come:
- dolori fisici (in particolare, dolore muscolare)
- mal di testa
- brividi
- affaticamento
- vomito o diarrea (sintomi non tipici dell’influenza ma riportati in alcuni dei recenti casi di infezione da virus di influenza suina).
In alcuni casi, potrebbero verificarsi complicazioni gravi anche in persone infettate dal virus che generalmente sono considerate sane.
4. In che modo, le persone, possono contrarre l’infezione da nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1?
Le persone contraggono l’infezione da nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 allo stesso modo in cui prendono l’influenza stagionale. Si diffonde da persona a persona tramite le goccioline contenute nello sternuto o nel colpo di tosse di una persona infetta. Indirettamente, quando le goccioline o altre secrezioni nasali o della gola, si depositano sulle mani o su altre superfici che vengono a contatto con la bocca o il naso di altre persone.
5. Quanto è lungo il periodo di incubazione? Per quanto tempo una persona infetta può diffondere il virus alle altre persone?
Le ricerche in corso suggeriscono che il periodo di incubazione sia di 1-7 giorni. Al momento, si ritiene che il virus abbia le stesse caratteristiche in termini di diffusione dei virus dell’influenza stagionale. Perciò, gli adulti che si sono ammalati possono infettare altre persone per un periodo di circa 5 giorni dalla comparsa dei sintomi, mentre i bambini sono contagiosi per circa 7 giorni dall’inizio della sintomatologia. In ogni caso, è comunque prudente considerare infetta una persona fino a quando manifesta sintomi.
6. Il nuovo virus influenzale può essere trasmesso all’uomo mangiando carne di maiale e prodotti a base di carne di maiale?
No, il nuovo virus influenzale non viene trasmesso mangiando maiale o prodotti a base di carne di maiale che siano correttamente trattati e cucinati. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l’Ecdc non sono a conoscenza di alcuna evidenza scientifica che suggerisca che i virus influenzali si possano trasmettere all’uomo tramite il consumo di carne come il maiale e dei prodotti che la contengono.
A priori dell’attuale epidemia, uno dei consigli alimentari intramontabili è quello di evitare di mangiare carne cruda per evitare malattie di origine alimentare. Si raccomanda di osservare sempre norme igieniche alimentari nelle cucine e di lavare con il sapone mani, superfici e utensili, dopo che si tocca carne cruda. Cucinare il maiale accuratamente (a una temperatura interna di 70°C) uccide virus e batteri.
7. Uomini e maiali possono trasmettersi reciprocamente il virus H1N1?
Funzionari canadesi hanno riferito che il 2 maggio 2009 nell’Alberta, in Canada, un agricoltore affetto dal virus dell’influenza A/H1N1 aveva trasmesso il virus ai suini. Domenica 3 maggio 2009 gli esperti di sicurezza alimentare dell’Oms hanno confermato che c’era il rischio che la malattia potesse colpire anche le persone che avevano lavorato a stretto contatto con suini malati negli allevamenti o nei macelli.
In passato, sono stati documentati numerosi casi in cui le persone sono state contagiate da altri tipi di influenza suina attraverso il contatto con suini infetti. Tuttavia, le autorità sanitarie hanno ribadito che mangiare carne di maiale ben cotta è sicuro, perché il virus non si può trasmettere mangiando cibi ben trattati, carne di maiale cotta o prodotti di origine suina (vedi anche la faq 6).
8. Esiste un vaccino contro il nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1?
Anche se è disponibile un vaccino per i maiali contro l’influenza suina, non esiste alcun vaccino per proteggere l’uomo dal nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 (vedi anche la faq 9).
9. Il vaccino per l’uomo contro l’influenza stagionale è efficace anche contro il nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1?
Ci sono alcune somiglianze tra i virus influenzali H1N1 umani coperti dal vaccino stagionale e il nuovo virus influenzale A/H1N1, ma le evidenze attualmente non suggeriscono una protezione crociata significativa.
10. Il nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 può essere trattato?
La maggior parte dei casi umani di A/H1N1 non sono gravi e probabilmente gran parte dei pazienti si ristabilirà autonomamente. Le prove attuali indicano che il virus dell’influenza A/H1N1 è sensibile ai farmaci antivirali come gli inibitori della neuramminidasi ma è resistente agli amantadani. Gli antivirali possono alleviare i sintomi e abbreviare il decorso della malattia.
11. Qual è la situazione in Europa?
La situazione è in rapida evoluzione quindi, per informazioni aggiornate, si consiglia di consultare la home page del sito dell’Ecdc o la pagina di riepilogo dei casi.
12. Cosa si sta facendo per affrontare la situazione?
Nell’Unione europea, l’Ecdc sta seguendo la situazione epidemiologica ed effettuando la valutazione del rischio. Sul sito web dell’Ecdc vengono pubblicati bollettini quotidiani e sono stati preparati documenti di vario genere come: le indicazioni relative alle misure di protezione personale che possono essere adottate, le informazioni per i viaggiatori, la guida per la gestione dei casi e dei contatti, e altre ancora. È stata messa a punto una definizione di caso condivisa per l’Europa, che viene impiegata per elaborare la relazione giornaliera sui casi in Europa. Inoltre, gli Stati membri dell’Ue hanno rafforzato le proprie capacità di diagnosticare questo nuovo virus.
La Commissione europea sta lavorando a stretto contatto con gli Stati membri per quanto riguarda la gestione del rischio all’interno dell’Early Warning and Response System (Ewrs). Inoltre, il Comitato di sicurezza sanitaria è riunito per discutere la situazione e la Global Health Security Initiative sta scambiando informazioni sullo stato attuale e sulle contromisure. I ministri della Salute, il 30 aprile 2009, hanno partecipato a un meeting straordinario per discutere la situazione. In occasione dell’incontro hanno affermato la necessità, per i Paesi dell’Eu, di lavorare insieme e di unire le forze.
I Cdc di Atlanta, l’Ecdc, la Commissione europea insieme agli Stati membri e all’Ufficio regionale europeo dell’Oms stanno monitorando e valutando attentamente la situazione. Le autorità sanitarie in Messico stanno prendendo misure per il controllo e la gestione dei focolai epidemici (come la chiusura delle scuole, l’evitare manifestazioni e raduni di massa, e la distribuzione di mascherine e antivirali). Inoltre, hanno diffuso consigli sulle misure igieniche utili per evitare la diffusione dell’influenza.
Anche le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno implementato la propria risposta all’emergenza e mandato medicinali antivirali, equipaggiamento di protezione personale, e dispositivi respiratori e protettivi a tutti gli Stati e ai territori statunitensi, per aiutare la risposta ai focolai. Stanno anche rilasciando quotidianamente una guida provvisoria aggiornata per rispondere alla situazione in rapida evoluzione.
13. Siamo di fronte a una nuova influenza pandemica?
Un’influenza pandemica si caratterizza come un’epidemia globale in progressione causata da un nuovo virus influenzale che infetta un’ampia porzione di popolazione che non ha immunità a quel virus. Nel Ventesimo secolo ci sono state tre influenze pandemiche: nel 1918, nel 1957 e nel 1968. L’Oms ha dichiarato il passaggio dalla fase 4 alla fase 5 dell’allerta pandemica. Questo è un segnale del fatto che la pandemia potrebbe evolversi e che i Paesi dovrebbero agire al fine di finalizzare l’organizzazione e l’implementazione delle misure nazionali predisposte.
La fase 5 è caratterizzata da una diffusione interumana del virus in almeno due Paesi di una delle Regioni Oms: in questo caso Messico e Stati Uniti. Al momento, il virus si è diffuso in tutti i continenti, eccetto l’Africa. La successiva fase 6 (caratterizzata da focolai a livello di comunità in almeno un altro Paese appartenente a una diversa Regione Oms) verrà sicuramente raggiunta ma non è ancora possibile sapere con certezza quando questo avverrà. In Europa, ogni anno si compiono sforzi per la pianificazione della preparazione alla pandemia e tutti gli Stati membri dell’Ue hanno Piani pandemici nazionali.
14. Lo sviluppo di una pandemia: come si diffonde l’influenza?
Una delle componenti della definizione di un virus pandemico è che si tratta di un virus influenzale nuovo; quindi molte persone, se non la maggior parte, hanno poca immunità verso di esso (meno che verso un classico virus stagionale). Non si conosce ancora la proporzione delle persone che si troveranno in questa situazione. Dato che la pandemia colpisce molte persone, alcune non manifesteranno sintomi (infezione asintomatica) e molte avranno sintomi leggeri.
Tuttavia, una piccola parte manifesterà sintomi gravi e avrà bisogno di ricovero ospedaliero, mentre una proporzione piccolissima morirà prematuramente, generalmente per complicazioni dell’infezione influenzale. Il miglior modo per fare una stima di queste proporzioni è osservare le precedenti pandemie: quelle del 1918, 1957 e 1968. Queste tre sono state diverse in molte caratteristiche, specialmente per la loro gravità.
15. Cosa dovrei fare se voglio viaggiare in zone in cui sono stati registrati casi?
In una dichiarazione del 27 aprile 2009, il direttore generale dell’Oms non raccomanda restrizioni sui viaggi internazionali, anche se si considera prudente che le persone malate cancellino i propri viaggi internazionali. Chiunque sviluppi sintomi di ritorno da un viaggio internazionale, dovrebbe mettersi in contatto con un medico.
Le persone che hanno intenzione di viaggiare in zone in cui sono stati registrati casi di virus influenzale A/H1N1 sono consigliate di consultare i siti dell’Oms, dei ministeri degli Affari esteri del proprio Paese o le autorità nazionali di sanità pubblica. Tutti i viaggiatori dovrebbero seguire alcune norme di igiene generale come:
- evitare stretti contatti con persone malate. Se si è malati, mantenere la distanza dagli altri per evitare ulteriori contagi
- quando si è malati, non andare a lavoro o a scuola ed evitare uscire per fare commissioni
- evitare luoghi affollati e raduni di massa
- coprire la bocca e il naso con un fazzoletto quando si tossisce o si sternutisce. Buttare il fazzoletto in un bidone dopo averlo usato
- lavarsi le mani aiuta a proteggersi dai germi, quindi, lavarle spesso con acqua e sapone, specialmente dopo aver tossito o sternutito. Possono essere efficaci anche i detergenti per mani a base di alcol. Evitare di toccarsi gli occhi, il naso e la bocca, poiché i germi si diffondono quando si tocca prima qualcosa di contaminato e poi i propri occhi, naso o bocca.
16. Quali sono le precauzioni che devono prendere i viaggiatori di ritorno dalle zone in cui sono stati registrati casi?
Le persone di ritorno da un viaggio in zone in cui sono stati registrati casi dovrebbero tenere sotto controllo la propria salute e mettersi in contatto con un medico se, entro sette giorni dal loro ritorno, dovessero manifestare:
- febbre
e uno o più dei seguenti sintomi
- sintomi respiratori come tosse o naso che cola
- male di gola
- altri possibili sintomi come
- dolori fisici (in particolare, dolore muscolare)
- mal di testa
- brividi
- affaticamento
- vomito o diarrea (sintomi non tipici dell’influenza ma riportati in alcuni dei recenti casi di infezione da virus di influenza suina).
17. Cosa devo fare per evitare di prendere l’influenza?
Al momento non è disponibile alcun vaccino in grado di proteggere dal nuovo virus A/H1N1. È possibile però, tramite azioni quotidiane, contribuire a prevenirne la diffusione, così come di altri germi che provocano malattie respiratorie. Prima cosa, e la più importante: lavarsi le mani. Cercare di rimanere nel complesso in uno stato di buona salute. Dormire tanto, essere fisicamente attivi, gestire lo stress, bere molti liquidi e mangiare cibi nutrienti. Non toccare superfici che possono essere contaminate dal virus influenzale. Evitare il contatto con le persone malate ed evitare folle e raduni di massa.
18. Quali superfici è più probabile che siano contaminate?
I germi possono diffondersi quando una persona tocca qualcosa che è contaminato da germi e poi si tocca gli occhi, il naso o la bocca. Le goccioline contenute in un colpo di tosse o in uno sternuto di una persona infetta si disperdono nell’aria. I germi possono diffondersi quando una persona entra in contatto con goccioline respiratorie di un’altra, presenti per esempio su una superficie (come una scrivania, libri o maniglie delle porte) e poi si tocca gli occhi, la bocca o il naso prima di essersi lavato accuratamente le mani. Gli studi hanno dimostrato che il virus dell’influenza può sopravvivere e infettare una persona per 2-8 ore, dopo essere rimasto depositato su una superficie.
19. Come dovrebbero essere fatte le pulizie domestiche per prevenire la diffusione del virus influenzale?
È importante tenere pulite tutte le superfici (specialmente i comodini, le superfici nei bagni e nelle cucine), lavandole con disinfettanti per la casa secondo le istruzioni riportate nell’etichetta del prodotto.
20. Come faccio a non diffondere il virus quando sono malato?
Se si è malati, limitare il contatto con altre persone per quanto possibile. Se malati, non andare a lavoro o a scuola per sette giorni o fino a quando i sintomi sono scomparsi. Coprire la bocca e il naso con un fazzoletto, quando si tossisce o si starnutisce. Gettare il fazzoletto usato nei rifiuti. Lavarsi le mani spesso con acqua e sapone, soprattutto dopo aver starnutito o tossito. Anche i detergenti a base di alcol sono efficaci.
21. Qual è il miglior modo per lavarsi le mani per evitare il contagio?
Il lavaggio delle mani aiuta spesso a proteggersi dai germi. Lavarle con acqua e sapone o pulirle con un detersivo a base di alcol. Quando ci si lava le mani con sapone e acqua calda, si consiglia di farlo per almeno 20 secondi. Quando acqua e sapone non sono disponibili, si possono usare salviette monouso a base di alcol o gel disinfettante. Si possono trovare nella maggior parte dei supermercati e delle farmacie. Se si utilizza il gel, strofinare le mani fino a quando il gel è asciutto. Il gel non ha bisogno di acqua per essere efficace; l’alcol in esso contenuto uccide i germi presenti sulle mani.
Redazione Nurse Times
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