Vietri sul Mare, 15 Giugno 2016: seconda giornata di lavori, incontro nazionale di infermieri afferenti a diverse realtà sanitarie. Metter in campo nuove strategie di rilievo e sostanziale interesse per l’evoluzione degli infermieri con un confronto magistrale e diretto tra diversi infermieri leader dei processi assistenziali del nostro Paese è la risposta didattica che il congresso Nazionale “L’attività formativa, clinica e gestionale dell’infermiere nella realtà e nell’immaginario collettivo”, offre alla professione.
Ciro Genchi, infermiere 118 Bari, coordina la docenza della I relazione pomeridiana, producendo materiale didattico e informativo sulla nascita del SEU 118 in Italia. Breve cenno sullo ‘Stay and Play’ e la conferenza Stato-Regioni del 22/02/2003: in questo periodo viste le differenze di Centrali Operative con l’accordo Stato-Regioni si legifera a livello regionale. Diversi scorci di interventi della Centrale Operativa di Bari che hanno dato le basi per riflessioni: si passa dalle 4089 uscite all’anno delle Ambulanze con postazione Policlinico di Bari fino alle 3 uscite al giorno di Alberobello. Aspetto importante nel macrocosmo dell’intervento sanitario inizia con la gestione a distanza delle emozioni del chiamante (che può coincidere o meno con il richiedente assistenza sanitaria).
Roberto Greco, Vice Presidente IPASVI Bari, discute del modello per intensità di cure. Modello significa “scopo, punto di riferimento, prototipo, qualcosa da imitare, un punto di partenza e arrivo…..”.;dopo queste brevi sfide su una definizione di modello si è sviluppato il concetto di modello assistenziale per intensità di cure, definendo i modelli secondo i criteri di bassa, media ed alta complessità assistenziale. Le riflessioni hanno orientato ad un ragionamento di abbandonare della attuale concezione di ospedale a favore di una altra che prevede nosocomi organizzati per intensità di cure e non più per Unità Operative.
Carmela Custode ha descritto l’avviamento di ambulatori di cure primarie, innescando la ratio della assistenza ai cronici e potenziando la tesi secondo la quale l’ospedale va concepito per acuti e non per cronici. Dello stesso parere Giuseppe Marangelli che con la sua relazione ha chiarito sulle criticità del SSR Pugliese enfatizzando come piattaforme di riflessione alla crisi economica e alla mancanza di personale l’attitudine alla collaborazione e potenziamento della offerta formativa degli infermieri.
CALABRESE Michele
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