Prima di partire all’estero è bene essere informati sul Sistema Sanitario del paese in cui si intende andare
Per rendere più semplice e accessibile l’assistenza sanitaria all’estero per coloro che viaggiano per turismo, o per motivi di lavoro o di studio, il Ministero della Salute ha predisposto due nuovi strumenti (utili per qualunque Paese si voglia raggiungere) nell’ambito del Progetto EESSI-Electronic Exchange of social Security Information, finanziato dalla Commissione europea.
Un opuscolo dal titolo “Mobilità Sanitaria Internazionale”, prodotto in 100 mila copie e già distribuito nelle Asl, e un’App per cellulari, versione mobile dell’applicazione “Se parto per…”, già disponibile da alcuni anni sul portale del Ministero.
Perchè quando siamo all’estero può capitarci di tutto: un infortunio, un malore.
Dopo i dovuti atti scaramantici, è bene pianificare tutto, anche l’assistenza sanitaria.
Molti gli interrogativi:
- dove siamo protetti dal nostro Servizio sanitario?
- È tutto gratis o si paga qualcosa?
- Durante un soggiorno temporaneo all’estero ci spetta l’assistenza sanitaria gratuita se abbiamo bisogno di cure impreviste?
- Dovremo pagare la visita dal medico o le cure ricevute in ospedale o, addirittura, l’ambulanza?
- Le spese sostenute saranno rimborsate una volta tornati in Italia?
- E come districarsi tra regole e procedure spesso diverse nei vari Paesi del mondo?
Informarsi prima di partire con l’App del Ministero “Se parto per…”
L’App è una guida interattiva che permette a tutti gli assistiti (cioè tutti coloro che sono iscritti e a carico del Servizio Sanitario Nazionale – SSN) e a tutti gli operatori sanitari, di avere informazioni sul diritto o meno all’assistenza sanitaria durante un soggiorno o la residenza in un qualsiasi Paese del mondo; in particolare di avere informazioni su:
- come ottenere l’assistenza sanitaria in un qualsiasi Paese del mondo;
- a chi rivolgersi;
- come richiedere eventuali rimborsi.
Come si utilizza la guida
Dovrai rispondere a tre domande:
- Dove vai?
- Per quale motivo?
- A quale categoria appartieni?
Tutte le tue scelte saranno guidate ed avrai a disposizione l’elenco di tutti i Paesi del mondo; l’elenco di tutti i possibili motivi del viaggio e l’elenco di tutte le tipologie di utente previste (lavoratore, studente, ecc.).
I diritti in ogni Paese
“Prima di partire, è bene che il cittadino sappia quali sono i suoi diritti nel Paese meta del soggiorno — sottolinea Sergio Acquaviva, direttore dell’ufficio che si occupa della mobilità sanitaria internazionale presso la Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute — . Se poi ha necessità di avere informazioni sul posto, può accedere alla guida interattiva attraverso l’app «Se parto per…». Inoltre, può consultare direttamente dal dispositivo mobile, ovunque si trovi, la normativa comunitaria vigente e, grazie al sistema EESSI, anche la directory pubblica che consente di sapere quali istituzioni, in uno specifico Stato dell’Unione europea, si occupano di tutelare i diritti in materia di sicurezza sociale, oltre che di assistenza sanitaria. Non si trovano, invece, gli indirizzi di ospedali o strutture dove curarsi”.
Viaggi in Europa
Ma iniziamo con l’ipotesi di un viaggio o di un soggiorno in Europa. Se vi recate in uno Stato dell’Unione europea o in Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera (Stati che fanno parte della Associazione europea di libero scambio, EFTA, dall’inglese European Free Trade Association), ricordatevi di portare con voi la TEAM -Tessera Europea di Assicurazione Malattia.
In pratica, è il retro della tessera sanitaria (quella che viene rilasciata dall’Agenzia delle entrate a tutte le persone, non solo italiane, iscritte al Servizio Sanitario Nazionale, per esempio anche a un lavoratore extracomunitario che svolge la sua attività presso una famiglia italiana); ha una validità di sei anni.
Negli Stati Ue o EFTA, presentandola al dottore o in ospedale (pubblico o convenzionato), potete accedere alle prestazioni mediche necessarie, non solo urgenti, alle stesse condizioni dei cittadini del Paese visitato.
In generale, le prestazioni sono gratuite, salvo il pagamento dell’eventuale ticket o di altra partecipazione alla spesa prevista.
Ma attenzione, avverte Sergio Acquaviva: “I sistemi di assistenza sanitaria in Europa variano da un Paese all’altro. Servizi che sono gratuiti in Italia potrebbero non esserlo in un altro Stato europeo, oppure può essere previsto un ticket per l’ambulanza, che da noi, invece, non si paga.
Per esempio, in Francia vige un sistema basato sull’assistenza in forma indiretta, per cui va pagata la prestazione e poi va richiesto il rimborso, o direttamente all’istituzione competente (nello specifico, CPAM), che provvede a darlo in giornata (l’indirizzo si può trovare nella directory pubblica del sistema EESSI, cui si accede tramite l’app), oppure al rientro in Italia, rivolgendosi alla propria Asl che rimborserà – previa presentazione delle ricevute e della documentazione sanitaria entro 90 giorni – dopo avere verificato le tariffe con lo Stato di soggiorno”.
Va sottolineato che i ticket, in qualunque Paese si siano pagati, non sono mai rimborsati.
“E in alcuni Paesi sono piuttosto alti – riferisce Acquaviva -. Per esempio, in Francia corrispondono a circa il 20% della prestazione erogata, tanto che molti francesi hanno una polizza assicurativa per la loro copertura”.
È bene sapere anche che l’esenzione dal ticket per determinate malattie croniche riconosciuta in Italia, non è detto che lo sia in un altro Stato dell’Ue e EFTA. In questo caso le Asl di residenza possono decidere di rimborsarla comunque.
Ancora: i malati cronici, presentando la TEAM, hanno diritto alla “continuità delle cure”, cioè a tutte le cure necessarie in base al proprio stato di salute. Comunque, per esempio a chi è in dialisi o in chemioterapia, il Ministero della Salute consiglia di prendere in anticipo i contatti con la struttura estera a cui si chiederà la prestazione.
Scarica l’App “Se parto per…”
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Giuseppe Papagni
Fonti
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