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Vascular Access Express: il treno della formazione avanzata ha fatto tappa a Barletta

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Vascular Access Express: il treno della formazione avanzata ha fatto tappa a Barletta
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L’unica tappa meridionale ha fatto registrare una grande partecipazione di infermieri sia della provincia BAT che di quelle di Foggia e Bari.

Lo scorso 14 ottobre 2021 è partito da Vicenza l’Espresso degli accessi vascolari, un treno interregionale per la formazione specialistica. Questo treno ha fatto tappa anche a Genova, Milano e Torino, sotto l’abile conduzione dell’INter REgional TEam, permettendo ai professionisti del settore di rimanere IN RETE, attraverso il confronto, la formazione e la ricerca. Il patrocinio degli Ordini delle professioni infermieristiche provinciali ha garantito la permanenza in ogni città e la promozione di tale evento ai professionisti iscritti.

Di recente l’Espresso degli accessi vascolari ha fatto tappa a Barletta (BAT), unica tappa del Sud Italia, con grande partecipazione degli infermieri sia della provincia di Barletta-Andria-Trani che di quelle limitrofe di Foggia e Bari. La presenza di professionisti di rilievo nell’ambito degli accessi vascolari, non soltanto a livello nazionale, quali Carla Rigo, Pietro Zerla, Giuseppe Caravella, Angela Bettineschi, Marco Grazioli, Francesco Ursino, ha garantito la buona riuscita del corso teorico e pratico per gettare il seme della buona pratica clinica nel PDTA del paziente, con un approccio metodologico proattivo per la salvaguardia del patrimonio venoso della persona.

L’INter REgional TEam è un gruppo di professionisti specialisti che si occupa a tutto campo dell’accesso vascolare, che nasce dall’IVAS, una società scientifica costituita allo scopo di implementare la professionalità degli operatori e migliorare sia lo stato di salute che la qualità di vita del paziente mediante lo sviluppo della buona pratica nel campo specifico dell’accesso vascolare. I professionisti dell’ INter REgional TEam operano sull’intero territorio nazionale e sono in continua connessione tra loro, IN RETE, per svolgere e promuovere attività di ricerca, didattica ed educazione sanitaria al servizio di professionisti esperti, specialisti e neofiti. Giuseppe Civetta, Jacopo Fiorini, Davide Monolo, Marco Cappellin, Guido Borasi, Silvia Saletta, Alessandra Gilardini, Angela Restivo sono professionisti interconnessi che mettono a disposizione la loro professionalità all’interno del Team.

L’evento barlettano si è svolto nella cornice andriese dell’Ottagono Hotel, location individuata dall’Ordine delle Professioni infermieristiche di Barletta-Andria-Trani. L’apertura dei lavori ha visto l’intervento del dottor Giuseppe Papagni, presidente Opi BAT, che ha puntato il suo discorso sull’importanza delle competenze specialistiche dell’infermiere e della sua infungibilità, che, oltre a rappresentare una garanzia per un’assistenza di qualità all’utenza, devono improrogabilmente tradursi in riconoscimento professionale e trattamento economico.

Linea ampiamente condivisa dalla Fnopi, che in questo delicato momento di contrattazione con l’Aran spinge sulla concreta approvazione del riconoscimento dell’infermiere specialista e sulla proposta di revisione dell’ordinamento professionale e del sistema degli incarichi per l’avanzamento di carriera sia verticale che orizzontale. D’altro canto, l’IVAS stesso sta lavorando a un progetto per la certificazione delle competenze professionali, soprattutto per i professionisti esperti in un particolare settore sanitario.

I lavori sono proseguiti con l’esposizione di interessanti relazioni regolamentari, concernenti la normativa e la classificazione degli accessi vascolari, nonché i bundle per la gestione dell’accesso vascolare periferico, ma anche con relazioni tecniche riguardanti l’ecoguida e l’accesso venoso periferico e la Tecnica asettica No Touch (ANTT), applicata all’impianto e gestione degli accessi venosi periferici, e con relazioni metodologiche sull’approccio proattivo e la tutela del patrimonio venoso, sull’infermiere specialista degli accessi vascolari e sulle strategie e gli strumenti per monitorare e misurare la pratica clinica.

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con le Skills Station, atte a trasferire ai discenti le abilità specialistiche attraverso la tecnica della medicina traslazionale, ovverosia “veder fare, saper fare”. Mediante la formazione di piccoli gruppi si è assicurata la turnazione sulle varie Work Station, dove era possibile cimentarsi nell’addestramento singolo del discente. Nella Work Station A era possibile apprendere e sperimentare l’ecoanatomia dei vasi e delle strutture neuromuscolari del braccio e dell’avambraccio tramite un ecografo con sonda lineare. La work station B era adibita all’insegnamento della venipuntura eco-guidata ed eco-assistita attraverso aghi civetta ecoriflettenti, ecografo e phantom in silicone. La work station C aveva a disposizione un phantom umano a cui era possibile fare medicazioni a PICC e cateteri centrali tunnelizzati con tecnica No Touch e irrigazione intraluminale con tecnica stop and go. Infine la work station D prevedeva l’introduzione di un gruppo di miglioramento per mappare le pratiche cliniche attualmente in essere, contestualizzate nell’ambiente di lavoro di ciascun professionista partecipante.

I lavorio si sono conclusi con le domande dei partecipanti e l’istruzione per la compilazione on-line del format per la verifica di apprendimento e l’ottenimento dei crediti ECM. Il Treno Express della formazione è ripartito poi alla volta di Firenze, dove altri colleghi, altri professionisti aspettano di salire a bordo. A voi tutti auguriamo buon viaggio, ricordandovi l’obbligo del bagaglio culturale e formativo al seguito.

Redazione Nurse Times

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