La variante Delta, rilevata per la prima volta in India, si registra in crescita in tutta Europa. Dei questa particolare variante esistono tre versioni: B.1.617.1, B.1.617.2 e B.1.617.3
La variante Delta (indicata con la sigla B.1.617), comparsa in India nell’ottobre 2020 e finora è presente in un centinaio di Paesi, accumula mutazioni con una relativa facilità. Secondo il Public Health England quasi tutti i casi di Covid-19 nel Regno Unito sono riconducibili a questo ceppo, più contagioso, che ha provocato un rimbalzo dei contagi. La variante, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, sta diventando quella dominante della malattia a livello globale.
Molto probabilmente, riporta Il Sole 24 Ore, la circolazione di questa variante è anche all’origine dei numeri dell’epidemia in Spagna e Turchia, dove l’incidenza è più elevata rispetto alla media dei paesi europei (rispettivamente 51 e 48 nuovi casi ogni 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni, mentre l’Italia è a 18). La variante è dominante in Portogallo, dove i casi stanno risalendo da alcune settimane, ed è stata individuata in alcuni focolai in Germania, Francia e Spagna.
Nelle banche date genetiche internazionali quella che adesso è la variante Delta, secondo la terminologia recentemente introdotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è diventata una sorvegliata speciale, ossia una delle cosiddette Voc (dall’inglese Variant of Concern), le varianti che per le loro caratteristiche destano particolare preoccupazione.
Sono tre le versioni attualmente più diffuse: B.1.617.1, B.1.617.2 e B.1.617.3. Di queste a sua volta la più diffusa è la B.1.617.2, considerata il 60% più efficace nel trasmettersi rispetto alla variante Alfa grazie ad alcune mutazioni. La variante B.1.617.2 è a sua volta è mutata, sviluppando una nuova versione, indicata con la sigla B.1.617.2.1 o più semplicemente AY.1. È stata identificata in India, nell’Istituto di genomica e biologia integrativa (Igib) del Consiglio nazionale delle ricerche indiano, Csir.
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