Il noto virologo ha parlato della malattia durante un intervento a Cusano Italia Tv.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione Rotocalco 264, su Cusano Italia Tv per parlare di vaiolo delle scimmie.
“Siamo in una situazione che non dovrebbe determinare un pesante problema di sanità pubblica in futuro. Questa patologia si trasmette solo da un soggetto sintomatico ed è per ora molto limitata: si tratta di piccoli numeri in Europa. In questo momento penso sia opportuno essere fare il massimo possibile per evitare che questa patologia si diffonda. Una quarantena di 21 giorni dei contatti stretti può essere utile. Ovviamente quarantena fiduciaria, con suggerimenti, controlli giornalieri mediante una telefonata. Non parliamo certo di lockdown, chiusure. Credo che per questa problematica non ce ne sarà bisogno“.
Aggiunge Pregliasco: “Questo virus non è nuovo, lo conosciamo dal 1958. E’ stato isolato da una scimmia, ma in realtà le vie principali di infezioni sono attraverso alcuni topi, scoiattoli, canidi, che morsicano il soggetto indice o con cui avviene un contatto di fluidi. L’unico dubbio che abbiamo adesso è se questo virus abbia imparato a trasmettersi meglio da uomo a uomo”.
E ancora: “In molti ci siamo vaccinati. È giusto che a livello istituzionale si reagisca e si pianifichino azioni, immaginando scenari diversi. In questo momento non c’è bisogno di attuare una vaccinazione sistematica della popolazione, come col Covid. Si deve immaginare una vaccinazione con le scorte di un vaccino antivaiolo umano: ormai siamo alla terza generazione. Ma in questa fase è inutile creare apprensione sulla vaccinazione”.
Redazione Nurse Times
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