L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha convocato per la prossima settimana il Comitato d’emergenza per valutare se la diffusione della malattia rappresenti un’emergenza internazionale di salute pubblica.
“L’Europa rimane l’epicentro di questa escalation dell’epidemia di vaiolo delle scimmie, con 25 Paesi che segnalano più di 1.500 casi, ovvero l’85% del totale globale. L’entità di questo focolaio rappresenta un rischio reale: più a lungo circola il virus, più si diffonderà, e più forte diventerà la presenza della malattia nei Paesi non endemici”. Così Henri Kluge (foto), direttore dell’Oms Europa.
Lo stesso Kluge ha ricordato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha convocato per la prossima settimana il Comitato d’emergenza al fine di valutare se l’epidemia di vaiolo delle scimmie nei Paesi non endemici rappresenta un’emergenza internazionale di salute pubblica. La priorità è contenere la trasmissione. Ma il direttore si è detto preoccupato anche dalla possibilità che la diffusione della malattia accelerari durante i mesi estivi in Europa, quando si terranno centinaia di eventi Pride, festival musicali e altri raduni di massa.
“L’espansione geografica senza precedenti del virus significa che potrebbe essere necessaria una risposta internazionale coordinata”, ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che per proclamare l’emergergenza sanitaria internazionale “la situazione deve essere grave, improvvisa, insolita o inaspettata, avere implicazioni per la salute pubblica oltre confine e richiedere un’azione internazionale”. L’Oms sta inoltre lavorando per cambiare nome al vaiolo delle scimmie, trovandone uno che non sia discriminatorio e non crei alcuno stigma nei confronti dell’Africa, tanto più che resta ancora ignota l’origine geografica dell’epidemia.
“La malattia è endemica in Africa – spiega l’immunologa Antonella Viola –, ma ora il virus sta circolando anche nel resto d’Europa, come mai era successo prima. In passato il virus si è diffuso in zone non endemiche, con piccoli focolai che sono stati contenuti. Adesso si sta propagando ovunque e sembra ormai difficile da bloccare. È molto probabile che il vaiolo delle scimmie si aggiunga alle malattie con cui dobbiamo convivere. In un mondo globalizzato non è sorprendente”.
Redazione Nurse Times
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