La campionessa paraolimpica Bebe Vio ha conquistato anche la copertina su Rolling Stone grazie al suo invito alla vaccinazione
Colpita in tenera età da una meningite che le ha provocato lesioni gravissime, evidenti oggi agli occhi di chiunque, appare in una foto carica mostrando tutta la sua grinta e voglia di vivere.
Nonostante l’amputazione di braccia e gambe, nel suo vocabolario “la parola impossibile non esiste», come aveva già dichiarato in precedenza alle guardie del corpo dell’ex presidente degli Stati Uniti Obama, che volevano impedirle di farsi un selfie con lui.
All’età di 11 anni, i genitori chiesero al pediatra di famiglia se fosse il caso di vaccinara contro la meningite.
“Lasciate perdere!”, fu la risposta del medico. Un anno dopo Bebe si ammalò della forma più grave e spietata, dovendo lottare per 104 giorni tra la vita e la morte.
Oggi Bebe Vio vuole ricoprire il ruolo di vera e propria bandiera nella battaglia civile contro i NoVax. Ha voluto raccontare se stessa al giornale “Rolling Stones”, che le ha dedicato la copertina fotografata da Giovanni Gastel.
“So solo che vorrei adottare dei bambini, che ne so, uno nero, uno cinese, uno amputato. Mi piacciono i bambini, so quanto nella vita conti avere una famiglia che funziona bene e vorrei dare loro questa opportunità”.
Bebe esprime chiaramente quale sia la sua posizione in tema di vaccini: “Mi fa arrabbiare che la gente si informi dagli articoli su Facebook e non da fonti vere, che creda alle dicerie più che ai medici.
Io con la mia vitalità sembro una deficiente, ma il 95% delle persone che hanno avuto quello che ho avuto io muoiono, gli altri restano distrutti e depressi.
Io so quanto hanno sofferto i miei genitori. Per questo dico a ogni mamma: fai il vaccino a tuo figlio, non per lui, ma per te stessa. Vuoi veramente soffrire così tanto?“.
Ma Bebe pensa al futuro, con la speranza di vincere sempre più medaglie ed un domani, la candidatura come presidente del CONI (‘sono serià dice). «Vorrei anche diventare il capo di Sky Sport».
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