Tutto girerebbe intorno all’utilizzo di un determinato batterio. Le persone a rischio di sviluppare ansia e stress, come i dipendenti ospedalieri in setting di emergenza, potrebbero presto vedersi prescrivere un probiotico a base del microrganismo
Uno studio che potrebbe spalancare delle prospettive rivoluzionarie per ciò che concerne la nostra qualità della vita è stato da poco portato avanti presso la University of Colorado Boulder e pubblicato sulla riviste scientifiche Brain, Behavior and Immunity: un gruppo di ricercatori avrebbe infatti messo a punto un “vaccino” contro lo stress.
Il prodotto, un mix iniettabile di batteri sperimentato sui topi, sarebbe infatti in grado di ridurre l’infiammazione cerebrale e aumentare la resistenza allo stress. Al centro del progetto è stato messo uno speciale microrganismo, il Mycobacterium vaccae, già noto tra i ricercatori in quanto caratterizzato da spiccate proprietà anti-ansia.
I ratti che hanno ricevuto tre iniezioni del batterio a distanza di una a settimana, hanno mostrato di essere più resistenti a condizioni di stress e di essere più protetti, a livello cerebrale, dalle infiammazioni: ciò è dovuto all’aumento della proteina antinfiammatoria interleuchina 4 e alla riduzione della “alarmina”, altra proteina che però viene messa in circolo in condizioni di stress.
L’autore del lavoro, Christopher Lowry, spiega come in un prossimo futuro le persone a rischio di disturbi d’ansia e da stress post-traumatico come i soldati o i dipendenti ospedalieri in setting di emergenza potrebbero vedersi prescrivere un probiotico a base del batterio. Anche se la strada da seguire è ancora lunga.
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