Insegnare le manovre salva-vita ai più piccoli. Questo lo scopo delle giornate formative organizzate dal Comitato Scientifico d’Emergenza ‘CSE-Formazione’ in giro per le scuole della regione Lazio. Ce lo racconta il collega Christian Manzi, Fondatore del CSE ed infermiere del 118, in una breve intervista.
Quanto è importante, secondo te, divulgare una cultura dell’aiuto e della solidarietà fin dall’età scolare?
Tanto. Troppo. I bambini saranno i grandi di domani, rappresentano il futuro. Per questo è così importante che noi, i grandi di oggi, li educhiamo e indirizziamo al meglio, così da favorire nel modo più giusto la loro crescita. Io sogno che un giorno, nella nostra civiltà, sarà per tutti una cosa normale essere addestrati alla rianimazione cardiopolmonare e al primo soccorso. Ma soprattutto… sogno una diffusa cultura dell’aiuto, a 360 gradi, dove soccorrere una persona in difficoltà, chiunque essa sia, sia un valore imprescindibile di ognuno. E l’unica strada per realizzare questo mio sogno è quello di ‘insegnare’ la solidarietà e l’aiuto fin dall’età scolare.
Parlaci in breve degli eventi che avete organizzato e che vi vede impegnati nelle scuole del territorio laziale.
Abbiamo strutturato delle giornate formative in diverse scuole: a Terracina, Doganella, Sermoneta, Sermoneta Scalo e Pontenuovo. L’obiettivo? Insegnare ai bambini delle semplici ma efficaci azioni come individuare una situazione di emergenza, allertare il 118 e intervenire grazie al massaggio cardiaco esterno. Il tutto in modo semplice e giocoso. I bimbi si affacciano al mondo con estrema curiosità e sono delle autentiche ‘spugne’ nell’imparare. Aggiungendo un pizzico di divertimento… il successo è assicurato.
Le nuove linee guida internazionali, sia ERC sia AHA, si dirigono concordi verso un’esaltazione dell’importanza delle compressioni toraciche rispetto alle altre manovre. Pensi che ciò faciliterà l’approccio della popolazione laica e dei giovani alle manovre di rianimazione cardiopolmonare?
Eh sì. Le ultime linee guida ci fanno capire che per salvare una vita bastano veramente delle semplicissime manovre, come il massaggio cardiaco. Tutto ciò, sicuramente, faciliterà di molto la didattica e convincerà sempre più laici e giovanissimi che chiunque, ma proprio chiunque può salvare una vita!
La storia d’amore tra Christian Manzi e la Formazione Sanitaria è molto lunga nel tempo ed è composta da diverse esperienze, soprattutto con gli adulti. È diverso insegnare ai bambini? Che emozioni ti suscita?
Beh sì, l’approccio deve essere necessariamente diverso, così come ci insegnano Pedagogia e Andragogia. E poi bisogna usare un linguaggio differente, trovare il modo giusto di incuriosire e di mantenere alta l’attenzione dei piccoli… bisogna far sembrare tutto un interessante e costruttivo gioco. Un gioco da memorizzare. Emozioni? Beh, mi diverto un sacco. Ho iniziato ad occuparmi di formazione nel lontano 1999 e già da allora vagavo per le scuole a svolgere opera di educazione e sensibilizzazione, divertendomi come un matto. Ora io e la mia società siamo cresciuti, ma… il divertimento è rimasto quello! In particolar modo coi bambini!
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Immagini: CSE-Formazione
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