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Ha un infarto in corso, ma se ne va dall’ospedale

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È accaduto a Fano (Pesaro e Urbino), dove un signore colpito da infarto ha ben pensato di allontanarsi dal pronto soccorso. È ancora vivo grazie all’intervento dei carabinieri che lo hanno rintracciato, hanno allertato i soccorsi e nell’attesa lo hanno rianimato.

È il primo pomeriggio di sabato 11 giugno quando al triage del pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce di Fano (Pesaro e Urbino) si presenta un uomo che lamenta forti dolori al torace. L’infermiere responsabile, convinto fino a poco prima che il suo turno di lavoro fosse finalmente giunto al termine senza situazioni d’emergenza di particolare gravità, individua subito i segni e i sintomi di qualcosa di molto pericoloso e potenzialmente letale: un infarto del miocardio.

Il paziente appare come vigile e collaborante, così il sanitario gli somministra una pillola di nitrato da far sciogliere sotto la lingua e si adopera per disbrigare in fretta le varie operazioni di accettazione. Ma nel momento in cui il collega alza gli occhi dal foglio che stava compilando per far accomodare il paziente in sala visita… si accorge con estrema perplessità che la sedia dove egli si era accomodato è vuota. “Dov’è? Dov’è andato? Qualcuno ha visto il signore brizzolato che si teneva il petto e che era seduto proprio lì?”, domanda ai colleghi, ai medici e alle persone in attesa di essere visitate. Una vecchietta poco attendibile, con gli occhiali spessi come fondi di bottiglia e con un vistoso ematoma nella parte destra del viso in seguito ad una caduta, afferma di averlo visto uscire dal pronto soccorso per dirigersi verso il parcheggio. Si sarà mica allontanato dall’ospedale con un probabile infarto in atto?! Fatto sta che… per i corridoi e per le stanze, il paziente non c’è. Non risponde alle chiamate. Non è in bagno e non è nemmeno nel piazzale antistante al nosocomio. L’anziana signora ha purtroppo ragione: se n’è andato.

Dopo interminabili minuti di vane ricerche, l’addetto al Triage è così costretto a chiamare il 112 per segnalare l’incredibile allontanamento. Poiché è verosimile che l’uomo sia interessato da un infarto del miocardio, l’operatore sanitario richiede ai carabinieri un’immediata localizzazione del soggetto.

Così la centrale allerta subito una pattuglia del radiomobile che stazionava in zona e la invia presso l’abitazione dell’uomo. I militari suonano ripetutamente al citofono, ma nessuno risponde. Scavalcano così il cancello dell’abitazione e, avvicinandosi all’ingresso, vengono raggiunti da un inquietante rumore: un rantolo. A quel punto, dopo essersi guardati negli occhi per meno di un istante, decidono di forzare la porta e la prima immagine che gli appare all’interno dell’appartamento è la sagoma dell’uomo, semi incosciente, sdraiato sul pavimento. La situazione, a quel punto, è per loro chiara e per fortuna sanno cosa fare, in quanto sono stati addestrati anche ad affrontare situazioni di quel tipo: mentre uno chiama i soccorsi sanitari, l’altro, dopo aver appurato che la frequenza cardiaca è troppo bassa ed irregolare, inizia repentinamente un provvidenziale massaggio cardiaco. Azione, quest’ultima, continuata senza sosta dal militare fino all’arrivo dell’ambulanza.

L’uomo è tuttora ricoverato nell’ospedale Santa Croce, in reparto di rianimazione. Non è in pericolo di vita ed è stato decisamente fortunato: è salvo grazie alla prontezza di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri di Fano. Il motivo del suo allontanamento dal pronto soccorso? È ancora sconosciuto.

Alessio Biondino

Fonte: Il Resto del Carlino

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