Home NT News Tumori, svelato il codice di un “super antibiotico”
NT News

Tumori, svelato il codice di un “super antibiotico”

Condividi
Tumori, svelato il codice di un “super antibiotico”
Condividi

La sintesi della Kedarcidina a opera di un team anglo-giapponese potrebbe aprire una nuova era nella lotta a forme di cancro molto aggressive.

Rivelato il codice di un antibiotico antitumorale naturale estremamente complesso. Il merito va a un team anglo-giapponese composto da Martin Lear (Università di Lincoln, Gran Bretagna), Keiichiro Hirai, Kouki Ogawa, Shuji Yamashita e Masahiro Hirama (Università di Tohokue). Kedarcidina è invece il nome della sostanza, in realtà scoperta in India quasi 30 anni fa. Solo ora, però, dopo oltre di 20 anni di studi, è stato possibile svelarne il segreto, che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era nella creazione e nella produzione di antibiotici di nuova generazione e di agenti anti-cancro.

A differenza di molti altri antibiotici, che si concentrano esclusivamente sull’uccisione dei batteri, la kedarcidina sarebbe anche in grado di danneggiare le cellule tumorali. “Dopo la sua scoperta nel suolo – ha spiegato Lear –, ci sono voluti 10 anni per determinarne la struttura molecolare. Si tratta di una sostanza che ha un core reattivo protetto da un involucro proteico. Peculiarità, questa, che la fa assomigliare alle ‘uova alla scozzese’. È dal 1997 che, insieme al professor Hirama, sto cercando di sintetizzare in laboratorio il core reattivo della kedarcidina: operazione molto complessa, consistente nel comporre un puzzle molecolare di enorme difficoltà. Ci sono voluti 20 anni, ma alla fine ne siamo venuti a capo”.

La molecola è in grado di causare danni al Dna, colpendo un target preciso. Una scoperta di non poco conto, specie sul fronte della lotta alle forme tumorali più aggressive. La possibilità di riprodurre per sintesi la kedarcidina consentirà di comprendere meglio i meccanismi alla base della sua attività antibatterica, oltre che di quella antitumorale, e di fare un decisivo passo avanti nel trattamento di infezioni, neoplasie ematologiche e tumori solidi, come il melanoma.

Si stima che, entro il 2050, circa 10 milioni di persone all’anno moriranno a causa di infezioni resistenti ai farmaci. Lo sviluppo di nuove, potenziali classi di antibiotici da affiancare a quelle tradizionali e utilizzabili come ultima risorsa quando altri farmaci sono inefficaci è quindi una cruciale area di studio per i ricercatori sanitari di tutto il mondo.

Redazione Nurse Times

 

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
LombardiaNT NewsRegionali

Caso San Raffaele, Opi Lombardia: “Servono regole certe per un reclutamento etico degli infermieri”

All’ospedale San Raffaele di Milano l’emergenza non è certo finita con le...

FNopiInfermieriNT News

Il Rapporto OASI traccia la via per valorizzare gli infermieri

«Per migliorare attrattività e fidelizzazione occorre intervenire su più livelli: istituzionale, attraverso...

LombardiaNT NewsRegionali

Caos al San Raffaele di Milano: le reazioni di Fontana, Bertolaso e delle opposizioni

San Raffaele travolto dagli errori degli infermieri della cooperativa. Le dimissioni di...

Melanoma in stadio avanzato: una combinazione di farmaci ritarda la progressione, ma in modo non significativo
CittadinoNT NewsOncologia

Melanoma, MDNA11 mette il “turbo” all’immunoterapia pre-intervento

Un “booster” pre-intervento per scatenare una reazione immunitaria rabbiosa del tumore e...