Questo l’obiettivo di uno studio basato sull’uso di una nuova tecnologia che utilizza microchip in silicio per l’isolamento di cellule rare.
Individuare in anticipo, attraverso un semplice prelievo di sangue e con l’aiuto della tecnologia, i rischi di evoluzione di un tumore in malattia metastatica, potenzialmente mortale. Questo l’obiettivo di uno studio pilota avviato dall’azienda Silicon Biosystems, attiva nel campo dei microsistemi per la diagnostica basata su cellule rare, principalmente in oncologia e diagnosi prenatale non-invasiva.
Il progetto punta all’individuazione e alla caratterizzazione molecolare di cellule tumorali circolanti in pazienti affetti da cancro alla prostata metastatico e si basa sull’uso di una nuova tecnologia brevettata che utilizza microchip in silicio per l’isolamento di cellule rare. A questo saranno associate tecniche di analisi molecolare su singole cellule, sviluppate da un team di ricercatori dell’Università di Regensburg (Germania).
Decidere le varie opzioni di cura per i pazienti con cancro alla prostata è spesso difficile. “Da un lato c’è il rischio di applicare trattamenti eccessivi e non necessari, dall’altro il rischio di un inadeguato trattamento in malattie aggressive – si legge in una nota -. La valutazione genetica delle cellule tumorali circolanti potrebbe consentire di individuare i tumori destinati a progredire allo stadio metastatico”. E scegliere, di conseguenza, “un trattamento ottimizzato su ciascun paziente sulla base delle caratteristiche del tumore”.
Redazione Nurse Times
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