Rilanciamo un articolo pubblicato sul quotidiano L’Osservatore d’Italia e relativo al Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica.
Noi lo definiamo un miracolo ma è soltanto l’evoluzione della scienza medica e le risorse economiche che in essa sono impiegate a permettere la guarigione dai tumori. Il ministero della Salute ha inserito l’adroterapia nella nuova bozza dei livelli essenziali di assistenza (Lea), oggi in attesa di approvazione. Lo stesso ministero finanzia, con importo stabilito dalla legge, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia, che di fatto è il primo centro in Italia dove si effettua l’adroterapia con protoni e ioni carbonio.
Non appena si avrà l’approvazione della bozza l’accesso alle cure sarà più semplice per tutti. Oggi la situazione è questa:i residenti in Lombardia ed Emilia Romagna hanno accesso diretto e gratuito alle cure. I residenti nelle altre regioni, invece, devono chiedere prima l’autorizzazione alla loro Asl di residenza. Una volta ottenuta questa autorizzazione, anche loro possono avere accesso interamente gratuito alle cure. In alcuni casi l’autorizzazione arriva subito, ma in molti altri casi non arriva oppure arriva solo mesi dopo la richiesta.
Il CNAO di Pavia è in attesa di ottenere l’estensione della marcatura CE al dispositivo medico, ad oggi vincolata ai 23 protocolli clinici, per ampliare lo spettro delle patologie trattabili, come ad esempio i tumori ginecologici, le neoplasie polmonari avanzate, i glioblastomi, i linfomi di Hodgkin e i tumori pediatrici. Quindi, con l’inserimento dell’adroterapia nei LEA e l’ottenimento della marcatura CE completa, il Centro potrà trattare ogni anno circa 800 pazienti.
Quali sono i tumori che può trattare il CNAO? Ad oggi il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, CNAO tratta casi che rientrano nei 23 protocolli clinici autorizzati dal ministero della Salute, per i tumori che colpiscono:
– sistema nervoso centrale (gliomi ad alto grado, gliomi a basso grado);
– base cranica (cordomi e condrosarcomi, meningiomi);
– occhio e orbita (tumori rari che toccano la congiuntiva, le ghiandole lacrimali o i tessuti nervosi o connettivali);
– testa e collo (adenocarcinomi, carcinomi adenoidei cistici, sarcomi, melanomi mucosi, tumori di origine epiteliale, come i carcinomi spino-cellulari) – per tumori in fase avanzata;
– seni paranasali e cavità nasali;
– ghiandole salivari;
– distretto pelvico (prostata – per tumori ad alto rischio);
– ossa e tessuti molli (sarcomi).
In futuro saranno anche trattati i tumori al pancreas, al fegato, al retto e i melanomi oculari.
Cos’è l’adroterapia? L’adroterapia è una forma evoluta di radioterapia. A differenza di quest’ultima, che utilizza prevalentemente raggi X ed elettroni, l’adroterapia permette di colpire il tumore con fasci di protoni e ioni carbonio. Si tratta di particelle più potenti ed efficaci nel distruggere le cellule del tumore che resistono alla radioterapia. Con l’adroterapia, inoltre, si colpiscono in modo mirato solo le cellule tumorali, a differenza di ciò che accade con la radioterapia che irradia tutti i tessuti, anche quelli sani. Per farlo, il CNAO utilizza un sincrotrone, ovvero un grande e complesso acceleratore di particelle, frutto della tecnologia italiana, che scompone gli atomi e dirige i fasci di particelle sui tessuti tumorali.
L’intero edificio del CNAO di Pavia è stato pensato in funzione del sincrotrone, un macchinario di forma circolare con un diametro di 25 metri e una circonferenza di 80 metri. I fasci di particelle qui prodotti sono trasferiti, dopo aver subito ripetute accelerazioni, nelle sale dove i pazienti ricevono il trattamento.
La realizzazione del Centro ha richiesto un investimento di 140 milioni di euro, 50% in meno di quanto richiesto dagli altri centri all’estero. Per la sua capacità gestionale e progettuale molti centri all’estero hanno chiesto al CNAO di collaborare alla realizzazione progetti “gemelli”. Tra questi, Vienna, Dallas, OsiJek (Croazia), Phoenix, San Francisco.
Il trattamento – Dopo le visite e gli esami preliminari, il paziente torna al CNAO per il trattamento con l’adroterapia. Il paziente è collocato sul lettino nella posizione definita dai medici e dai tecnici del centro. Completata questa operazione, ha inizio l’irradiamento dei tessuti che dura alcuni minuti.
Ciascuna seduta nel suo complesso ha una durata di circa 30 minuti.Il fascio di adroni raggiunge in profondità il tumore in maniera selettiva. Il bersaglio è “tagliato a fette”, che sono irradiate una di seguito all’altra, seguendone in maniera precisa i contorni. Un sistema di monitor sorveglia il trattamento e verifica che solo il tumore sia colpito dai raggi terapeutici, senza creare danni alle strutture sane circostanti. Le radiazioni dell’adroterapia non sono dolorose e non sono percepite dai pazienti.
Quale iter deve seguire il paziente che vuole essere
curato presso il centro CNAO?
– Il medico curante o il paziente contattano il servizio medico CNAO. Il numero
di telefono del Centro è 0382-078963.
– Il servizio medico richiede la documentazione clinica necessaria per valutare
il caso (relazione dettagliata del medico curante /oncologo e/o fotocopia della
cartella clinica; copia esame istologico; dischetti della TAC, della RNM, della
PET; dati in dettaglio con piano di trattamento della pregressa radioterapia
(se effettuata); con file DICOM delle TC di simulazione e dicom RT-struct
RT-dose e RT-plan su supporto informatico, in alternativa DVH e stampa delle
isodosi
– Se la patologia è valutata trattabile con adroterapia, viene fatta la prima
visita, per la quale è necessaria un’impegnativa per “prima visita
radioterapica”.
– Se dopo la visita è confermata la possibilità di procedere al trattamento,
l’accettazione fissa al paziente gli appuntamenti per la simulazione dello
stesso. Qui serve un’impegnativa per “trattamento adroterapico”, con
specificato il codice di riferimento del nomenclatore (ciclo minimo o
STEREOTASSI 1-3 SEDUTE; BOOST 8 SEDUTE DI MEDIA; CICLO INTERO 16 SEDUTE se con
ioni, 30 con protoni).
– La prestazione è da intendersi a pacchetto e comprende l’imaging preliminare, la preparazione del dispositivo di
immobilizzazione, le sedute di adroterapia, e la visita settimanale in corso di
terapia con il medico.
Redazione Nurse Times
Fonte: L’Osservatore d’Italia
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