Nell’operazione delle Fiamme gialle sono coinvolte quattro aziende fornitrici di attrezzature mai utilizzate.
Il Nucleo di polizia economico-finanziaria ha portato alla luce una frode da 347.000 euro ai danni dell’Asl Teramo. Quattro le imprese coinvolte e sette le persone indagate: un dirigente medico, all’epoca dei fatti direttore della Uosd dell’ospedale di Teramo, un capo tecnico e i rappresentati legali o amministratori di società concessionarie e distributrici di presidi sanitari. Attrezzature che sono state utilizzate per gli interventi eseguiti tra gennaio 2017 e giugno 2018.
La truffa si sarebbe concretizzata attraverso la falsificazione dei documenti attestanti l’utilizzazione dei dispositivi medici durante gli interventi eseguiti negli ospedali della provincia e il loro successivo reintegro. Certificandone cartolarmente l’utilizzo prima e la necessità della provvista poi, si assicurava il costante approvvigionamento di pezzi in realtà mai utilizzati, inducendo in errore il personale della farmacia ospedaliera, deputato agli acquisti degli stessi.
A seguito dell’inchiesta la magistratura ha emesso un apposito decreto di sequestro preventivo, anche nella forma “per equivalente”, delle somme di denaro e dei beni immobili e mobili registrati, nella disponibilità degli indagati, per un importo complessivo di 264.620,73 euro, quale profitto del reato. Le indagini delle Fiamme gialle hanno inoltre consentito all’Asl di Teramo di bloccare i pagamenti delle ulteriori attrezzature mediche ordinate, evitando un’ulteriore, inutile spesa di 82.466,18 euro.
Redazione Nurse Times
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