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Treviso: nasce il primo reparto a gestione infermieristica. Avrà 20 posti letto

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Odg alla Legge di Bilancio, chiesto lo sblocco del turnover per gli infermieri
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Un nuovo reparto a gestione infermieristica debutta all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso

Nessun medico sarà presente in pianta stabile nell’unita operativa: in caso di necessità, il personale potrà richiedere la consulenza di uno o più specialisti presenti nella struttura ospedaliera.

Sarà composto da venti posti letto che saranno gestiti direttamente degli infermieri. L’innovativo progetto è stato messo a punto dall’Usl della Marca per far fronte all’ondata di ricoveri legati all’influenza.

La visione tradizionale sarà completamente capovolta: nella nuova area i pazienti non avranno come riferimento dei medici fissi, ma tutta una serie di specialisti che arriveranno di volta in volta in base ai singoli bisogni.

Pertanto saranno i camici bianchi a ruotare attorno ai pazienti ricoverati, è non più il contrario come accade nei reparti tradizionali.

Il nuovo reparto sarà collegato alle Medicine e resterà attivo anche dopo la fine del picco influenzale.

In occasione dell’inaugurazione ufficiale, a fine febbraio, presenzierà anche Domenico Mantoan, direttore dell’area sanità e sociale della Regione.

L’azienda Sanitaria, dopo aver attivato un bando interno, avrebbe individuato gli infermieri più idonei a lavorare nel nuovo reparto:

«Abbiamo accolto molto favorevolmente la riorganizzazione che prevede venti nuovi posti letto a gestione infermieristica – conferma Ivan Bernini, segretario della Fp-Cgil di Treviso – le funzioni di questa nuova area possono essere associate a quelle delle strutture intermedie, come gli ospedali di comunità». Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria, ha messo nero su bianco un progetto per realizzare un primo ospedale di comunità da 30 posti da affidare agli specialisti della Geriatria nel padiglione che sorge proprio davanti all’ingresso principale del Ca’ Foncello.

Si puntava a ultimarlo entro la fine dell’anno scorso, prima dell’esplosione dell’epidemia dell’influenza stagionale. Non si è fatto in tempo.

L’Usl della Marca punta a rivedere il sistema ottimizzando l’organizzazione anche per scongiurare da una parte il rischio di un sovraffollamento dei reparti, dato che oggi si contano in provincia quasi 100 ricoveri al giorno per l’influenza, e dall’altra l’insorgere di problemi legati alla carenza di medici, che si sta facendo sentire come mai prima d’ora. Su questo, però, i sindacati tirano una riga: «Non si può pensare di aggirare il problema delle mancate assunzioni. L’operazione va bene, ma senza un organico sufficiente non si farebbe altro che spostare da una parte all’altra una coperta che resta comunque troppo corta».

Simone Gussoni

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