Il segretario generale Carbone: “Servono ulteriori risorse per dare la reale possibilità di riconoscere la dignità professionale di tutti i dipendenti”.
“Che contratto sia, se dignitoso economicamente e professionalmente”. Così Giuseppe Carbone (foto), segretario generale Fials, subito dopo la convocazione Aran per il 22 febbraio, che potrebbe portare alla firma del Cnnl per il comparto sanità. “Il recente atto di indirizzo integrativo del Comitato di settore all’Aran sulla reale disponibilità delle risorse economiche – asserisce Carbone – rimane solo il punto di partenza per avviare la fase finale del rinnovo contrattuale. Necessitano ulteriori risorse che diano la reale possibilità di riconoscere la dignità professionale di tutti i dipendenti, il loro sviluppo di carriera, la loro professionalità e le stesse indennità”.
Su queste basi potrebbe esserci la disponibilità della Fials a trattare e chiudere. Diversamente ci sarà una netta opposizione alla firma del contratto e quindi lo sciopero. “Ormai basta – denuncia Carbone – con le politiche governative e regionali di risparmio e tagli solo nella sanità e sul personale della sanità, mentre assistiamo ancora al vergognoso salto del leopardo nei dovuti tagli dei tetti e sotto tetti dei redditi e vitalizi dei parlamentari e consiglieri regionali. Per non parlare della voragine di circa 20 miliardi annui di sprechi in sanità. Sarebbe sicuramente utile ricordarsi di questo il prossimo 4 marzo! Non siamo disponibili, lo ribadiamo, a firmare un contratto a perdere nei diritti normativi ed economici”.
Prosegue il segretario generale Fials: “Occorre, adesso e senza ulteriori rinvii, un segnale chiaro da parte dell’Aran, con assunzione di responsabilità politica da parte delle Regioni, per evitare un forte conflitto sociale. Bisogna porre sul tavolo negoziale del prossimo 22 febbraio ulteriori risorse economiche per dare concreta attuazione agli aumenti stipendiali, al sistema delle carriere gestionali e carriere clinico-assistenziali con i diversi incarichi, completi di declaratorie e competenze”. In particolare, spiega il sindacato:
- carriera gestionale: incarichi di organizzazione di funzione di organizzazione dell’area sanitaria e sociosanitaria, per concorrere a fornire risposte appropriate, efficaci ai problemi prioritari di salute della popolazione e ai problemi di qualità dei servizi;
- carriera gestionale: incarichi di organizzazione in ambito amministrativo, tecnico e professionale;
- carriera professionale: incarichi di sviluppo professionale per il personale amministrativo e tecnico;
- carriera clinica-assistenziale-professionale: incarichi di professionista esperto, relativo alle competenze avanzate e di professionista specialista, delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, della professione di ostetrica nonché di assistente sociale.
Necessita, individuare, con questo contratto, per dare certezza professionale, le aree di specializzazione della professione sanitaria di infermiere, quali:
- infermiere specialista in area intensiva e dell’emergenza/urgenza;
- infermiere specialista in area cure primarie – inferiere comunità – famiglia;
- infermiere specialista in area dell’assistenza internistica;
- infermiere specialista in area dell’assistenza chirurgica;
- infermiere specialista in area dell’assistenza pediatrica;
- infermiere specialista in area dell’assistenza in salute mentale e dipendenze.
Inoltre necessita, dare certezza professionale anche alle aree di specializzazione per la professione di tecnico sanitario di radiologia medica, quali:
- tecnico sanitario di radiologia medica specialista in area diagnostica per immagini;
- tecnico sanitario di radiologia medica specialista in area radioterapia oncologica;
- tecnico sanitario di radiologia medica specialista in area di medicina nucleare;
- tecnico sanitario di radiologia medica specialista in area fisica sanitaria (fisica medica);
- tecnico sanitario di radiologia medica specialista in area veterinaria;
“E lo stesso vale – afferma Carbone – per le altre professioni sanitarie e socio sanitarie. Tipologie di incarichi a cui rimane necessario dare un riconoscimento economico molto elevato rispetto a quelli attuali. Non certamente umiliante come risulta dagli attuali articolati Aran. E non solo per le alte responsabilità professionali che si richiedono ma anche per i requisiti previsti, come ad esempio la laurea magistrale, che ad avviso della Fials potrebbe essere solo uno dei tanti titoli valutabili per l’assegnazione dell’incarico gestionale”.
Deve essere chiaro e precisato nell’articolato contrattuale, poi, che la valutazione positiva a regime, triennale o quinquennale, deve rappresentare elemento essenziale per il rinnovo dell’incarico di funzione o per l’acquisizione di un nuovo incarico, senza passare da ulteriore avviso di selezione. “La Fials – dichiara Carbone – è impegnata in questo negoziato affinché nel nuovo contratto venga inserita l’area sociosanitaria, come prevista dalla recente legge n. 3/2018, e quindi riconosciuta anche l’evoluzione professionale ed economica dell’operatore sociosanitario, come dell’assistente sociale e dell’educatore professionale”.
I piani di fabbisogno del personale sono elemento cardine della politica sanitaria che si intende realizzare nelle Regioni e quindi nelle aziende e negli enti per assicurare i Lea e dare dignità professionale a tutti i dipendenti, mettendoli nelle condizioni di assicurare la cura e l’assistenza.
“Restano da definire – conferma Carbone –, in questo contratto e senza ulteriori indugi, la normativa sulla mobilità interaziendale, per mettere fino all’abuso incontrollato dell’assenso preventivo, l’attività libero professionale per le professioni sanitarie, il diritto ai tempi di vestizione/svestizione, il cambio di consegna e la formazione obbligatoria nell’ambito dell’orario di lavoro, il diritto alla mensa per i turnisti, il profilo professionale per l’autista soccorritore, l’evoluzione professionale di infermieri generici e puericultrici, i diritti normativi ai permessi per i dipendenti a tempo determinato. La Fials, su queste basi, potrebbe porre la propria firma alla pre-intesa, riservandosi il giudizio finale dopo la consultazione e l’approvazione di tutto l’articolato contrattuale da parte delle assemblee dei dipendenti nelle diverse aziende ed enti”.
Redazione Nurse Times
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