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Toscana, le liste d’attesa in sanità diventano pubbliche

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Toscana, le liste d’attesa in sanità diventano pubbliche
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Approvata la mozione con cui si impegna la Giunta regionale a dotarsi di un sistema di rendicontazione pubblica per favorire un controllo diffuso.

La Giunta regionale della Toscana, con il supporto dell’Agenzia regionale di sanità, dovrà dotarsi di un sistema di rendicontazione pubblica sui tempi di attesa per ciascuna prestazione in tutte le aziende sanitarie, garantendone l’accessibilità ai cittadini, in modo da favorire forme di controllo diffuso.

Il Consiglio regionale ha dunque approvato all’unanimità la mozione di Sì-Toscana a Sinistra, con la quale si impegna la Giunta “a dotarsi, coadiuvata dall’Agenzia regionale di sanità, di un sistema di rendicontazione pubblica sui tempi di attesa per ciascuna prestazione in tutte le aziende sanitarie, garantendone l’accessibilità ai cittadini allo scopo di favorire forme diffuse di controllo e di partecipazione degli stessi volti alla tutela dei loro diritti”.

Commentano Paolo Sarti e Tommaso Fattori, che hanno presentato l’atto: “Finalmente anche la nostra Regione disporrà di un sistema di rendicontazione pubblica che permetterà a tutti i cittadini toscani di conoscere in tempo reale la situazione delle liste di attesa per ciascuna prestazione sanitaria. Per farlo, basterà andare sui siti web delle aziende sanitarie, dove tutto verrà mostrato con la massima trasparenza. Quasi tutte le regioni italiane rendono pubblici i tempi di attesa per visite specialistiche, prestazioni diagnostiche e interventi chirurgici. La Toscana era rimasta tra le poche a non offrire questa possibilità e questo servizio, come ha evidenziato la recente indagine effettuata dalla Fondazione GIMBE sul monitoraggio e la pubblicazione dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Entro la fine del 2018 ogni cittadino avrà la possibilità di controllare le liste d’attesa, uno strumento in più per tutelare i propri diritti e stimolare il miglioramento del servizio sanitario”.

Respinta, invece, una mozione sullo stesso tema presentata dal gruppo Lega, che ricordava come, grazie a un proprio emendamento, i cittadini italiani residenti in Toscana avevano la possibilità di effettuare visite ed esami fuori dai normali orari lavorativi, almeno una domenica al mese e due sere a settimana. “Chiediamo l’applicazione di quanto previsto dalla legge regionale – ha affermato Elisa Montemagni, prima firmataria – e una relazione della Giunta sul tema nella prima seduta utile del Consiglio”.

“La parte rilevante che richiama questa mozione è stata fatta. Ad esempio l’accordo con le organizzazioni dei professionisti per l’uso dei macchinari oltre l’orario normale – ha osservato Enrico Sostegni (Pd) –. Per questo invito i presentatori al ritiro del testo, tardivo e superato. Non ha senso”.

“La mozione della Lega è molto opportuna, perché c’è un’inadempienza”, ha poi osservato Andrea Quartini (M5S), rilevando che non c’è trasparenza su questo tema. Quartini ha inoltre ricordato che, fra i parametri di valutazione dell’operato dei direttori generali delle aziende sanitarie, c’è la riduzione delle liste di attesa, ma da anni l’indicatore non viene preso in considerazione. A suo parere, l’introduzione della libera professione intramoenia e l’orario aggiuntivo sono utili ad abbattere le liste di attesa, ma mettono a rischio la qualità dei servizi. Per questo ha dichiarato di votarle entrambe.

Il voto favorevole su entrambe è stato annunciato anche da Monica Pecori (Gruppo misto Toscana per tutti). A suo parere una relazione della Giunta su questo tema, alla ripresa dei lavori, sarebbe estremamente utile. Anche Pecori ha espresso perplessità sul personale che dovrà garantire la copertura dei servizi con l’orario aggiuntivo.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.nove.firenze.it

 

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