Il coordinatore regionale del sindacato, Giampaolo Giannoni, sottolinea il problema della carenza di personale e conferma lo stato di agitazione.
“Due anni di stato di emergenza e una pandemia tuttora in corso non hanno cambiato niente: la Regione Toscana continua a non fornire alcuna risposta sulla carenza di personale infermieristico. Mancano 5mila infermieri in Toscana e non abbiamo nessuna certezza nemmeno sui contratti in scadenza a fine aprile”. A lanciare l’allarme sulla situazione del Sistema sanitario regionale è Giampaolo Giannoni (foto), coordinatore di Nursind Toscana, sindacato alle prese con le elezioni delle Rsu in tutta Italia da oggi a giovadì 7 aprile.
“Ci sono carenze gravissime sull’assistenza domiciliare – sottolinea Giannoni –, così come sull’infermiere di famiglia e sul servizio di emergenza urgenza del 118. In questo caso si aggiunge la carenza dei medici ad aggravare la situazione. Inoltre bisogna tenere presente che, anche qualora entrasse in servizio nuovo personale sul 118, necessiterebbe di una formazione complessa, per almeno tre-quattro mesi. Nei reparti ospedalieri il bilancio non è migliore, con colleghi costretti a continui rientri per coprire le lacune e ferie non fruite che si accumulano da almeno due anni”.
E ancora: “A oggi non abbiamo notizie dalle aziende sanitarie locali né sulla stabilizzazione dei contratti a tempo determinato né sulle assunzioni con contratto interinale. Una situazione impensabile: con l’approssimarsi della programmazione delle ferie estive gli infermieri non hanno certezze nemmeno sul turnover. I pensionamenti che avvengono in questo periodo, infatti, non sono reintegrati. Si sta profilando un contesto drammatico con una pandemia ancora in corso: i contagi non si arrestano per decreto”.
Conclude il coordinatore regionale Nursind: “La carenza di personale è un tema annoso, tanto quanto la mancanza di risposte concrete da parte dell’amministrazione. Ma adesso la misura è colma: abbiamo bisogno di certezze, vogliamo un piano organico dalla Regione Toscana che consenta di superare lo stallo. Servono risposte e servono subito, prima di entrare nella prossima emergenza. Chiediamo la convocazione urgente in Regione e l’apertura di un tavolo tecnico, così come promesso in Prefettura all’indomani della proclamazione dello stato di agitazione. Nel frattempo lo stato di agitazione prosegue”.
Redazione Nurse Times
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