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Torino, straordinario posizionamento di protesi tracheale con l’ausilio dell’ECMO.

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Torino, straordinario posizionamento di protesi tracheale con l’ausilio dell’ECMO.
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Delli Carri (Nursing Up): “Un plauso agi infermieri che hanno affiancato i medici in questo eccezionale intervento”.

Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta vuole riconoscere il giusto tributo allo straordinario lavoro svolto all’Ospedale Maria Vittoria di Torino, nel quale all’eccellenza medica è stata affiancata l’eccellenza della professionalità infermieristica per realizzare un eccezionale intervento su una paziente in grave pericolo di vita, col posizionamento di protesi tracheale in silicone, grazie all’ausilio dell’ECMO. A più di un mese dall’intervento, la paziente si avvia alla definitiva guarigione. 

I fatti – Nel reparto di Rianimazione 1 dell’Ospedale Maria Vittoria, diretto da Emilpaolo Manno, lo scorso 11 dicembre 2019 è stata eseguita una procedura diriparazione tracheale mediante l’utilizzo di una Protesi Tracheale a Y.  La paziente era stata ricoverata per una grave insufficienza respiratoria, complicata dalla rottura longitudinale della trachea (circa 5 cm), con interessamento della porzione carenale. Una lesione probabilmente realizzatasi in altra sede, all’intubazione d’emergenza.

Non è stato possibile trattare la paziente con chirurgica convenzionale a causa dell’elevato rischio operatorio che comportavano le sue condizioni. L’unico approccio percorribile per garantire la sopravvivenza della donna è stato quello endoscopico mininvasivo. La grave insufficienza respiratoria ipossiemica rendeva infatti impossibile un approccio tradizionale al posizionamento della protesi mediante broncoscopio rigido, perché le indispensabili fasi di apnea non erano sopportabili dalla paziente, che rischiava la vita.

La procedura con cui si è intervenuti è stata però resa possibile grazie all’utilizzo di una circolazione extracorporea veno-venosa, tecnica ECMO (Extra Corporeal Membrane Oxygenation) che ha permesso al dottor Marco Basso di operare in sicurezza, con la paziente in apnea, ma perfettamente ossigenata grazie appunto alla circolazione extracorporea. La procedura è stata eseguita senza complicanze, la paziente è stata posta in ventilazione meccanica convenzionale, con distacco dall’ECMO circa 48 ore dopo, e il decorso post-operatorio procede in costante miglioramento.

La letteratura mondiale si limita a due o tre casi analoghi. La combinazione di queste due tecniche (la riparazione tracheale con una protesi tracheale a Y e la circolazione extracorporea veno-venosa, tecnica ECMO) è stata probabilmente applicate per la prima volta in Italia, e ha consentito di portare a termine un intervento endoscopico che, altrimenti, era di fatto impossibile da realizzare a causa della patologia gravissima della paziente. 

Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, sottolinea: “Ciò che è accaduto al Maria Vittoria rappresenta una vittoria della scienza medica, resa possibile sia dalla grande abilità dei medici sia dalla presenza di straordinari infermieri, la cui professionalità, preparazione e competenza sono oggi più che mai fondamentale negli ospedali. Se il giusto plauso va ai medici, un eguale tributo di stima deve andare agli infermieri che hanno operato, salvando la vita a questa donna. L’infermiere moderno è una figura irrinunciabile e complementare alla parte medica nella realizzazione del percorso di cura, a prescindere dall’intensità e dalla gravità della patologia affrontata. Una figura che, con professionalità e abnegazione, concorre a rendere ancora più straordinaria l’eccellenza della nostra sanità. Gli infermieri che ogni giorno incontriamo negli ospedali sono figure straordinarie, un vero patrimonio di cui il Piemonte e la nostra sanità devono andare fieri. Un patrimonio che va tutelato, implementato e messo nelle condizioni di lavorare al meglio”.

Redazione Nurse Times 

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