Dopo la diagnosi di empiema pleurico, la 39enne si è sotoposta a un intervento di awake surgery per evitare i rischi legati all’anestesia. Sia lei che il feto stanno bene.
Daniela Brizzi, 39enne alla 17esima settimana di gravidanza, si era recata pochi giorni fa al Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino perché colpita da una grave infezione polmonare e del torace, probabilmente causata da una polmonite trascurata. Dopo il trasferimento nel reparto di Ginecologia, le è stato diagnosticato un empiema pleurico, ossia una raccolta infetta formatasi tra il polmone e la parete del torace, molto resistente alle normali terapie antibiotiche.
L’unica possibilità di cura era l’intervento chirurgico, ma con il rischio di mettere in pericolo il nascituro. Tuttavia, grazie alle moderne tecniche chirurgiche ed anestesiologiche applicate all’ospedale Molinette della Città della Salute, l’operazione è stata eseguita con la paziente sveglia (awake surgery), evitando rischi per la gravidanza. Un quadro clinico comune, nella pratica clinica di chirurgia toracica, normalmente affrontato con una pulizia chirurgica per via mini-invasiva.
Tali interventi, però, sono normalmente eseguiti in anestesia generale, con potenti farmaci, molto rischiosi da somministrare a una donna in gravidanza per il rischio di gravi conseguenze sul feto o di aborto. Allo stesso modo, l’empiema pleurico, se non sottoposto al pronto trattamento chirurgico, può portare alla sepsi, ovvero la diffusione dell’infezione in tutto il corpo: un quadro potenzialmente letale.
Una volta stabilizzata, la paziente, grazie alla pronta e fattiva collaborazione tra l’ospedale Mauriziano e la Città della Salute, è stata trasferita nel reparto di Chirurgia toracica universitaria dell’ospedale Molinette. Qui, grazie anche alla collaborazione col reparto di Anestesia e rianimazione universitaria, è stato possibile pianificare ed eseguire l’intervento chirurgico a paziente sveglia.
L’intervento è stato eseguito con successo dal dottor Paraskevas Lybéris, dal professor Enrico Ruffini, dal dottor Francesco Guerrera e dall’anestesista dottor Giulio Rosboch. Per la sua riuscita è stato fondamentale anche l’apporto del personale sanitario e infermieristico della sala operatoria e del reparto. Le condizioni della paziente sono subito migliorate e i controlli ecografici hanno confermato le buone condizioni del nascituro. Ora la donna è stata trasferita nuovamente al Mauriziano e proseguirà le cure nel reparto di Pneumologia.
Redazione Nurse Times
- “Rinascere ogni giorno”: la forza di rialzarsi raccontata da chi ogni giorno si prende cura degli altri
- Papa Francesco al suo infermiere “Grazie per avermi riportato in Piazza”
- Castrovillari (Cosenza), oss picchiato in ospedale dal parente di un piccolo paziente
- Ddl prestazioni sanitarie e bilanci degli Ordini, Nursing Up solleva interrogativi urgenti: “Ridotto il coinvolgimento degli iscritti”
- Trapani, il caso dei referti istologici in ritardo è solo la punta dell’iceberg: tanti i problemi della sanità locale
Lascia un commento