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Torino: debutta l’ambulatorio del deprescrittore. Cancellerà i farmaci non più necessari

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Un nuovo servizio debutterà presso l’Asl To3. Si tratta dell’ambulatorio del deprescrittore, il medico dedicato a rimuovere i farmaci precedentemente prescritti.

Accadrebbe frequentemente che i pazienti anziani continuino a prendere in eterno farmaci prescritti per un determinato periodo di tempo. Chi è affetto da patologie croniche quali diabete e ipertensione o altre patologie età correlate arriverebbe pertanto ad assumere decine di compresse al giorno.

Secondo le stime, almeno l’11% dei malati cronici assumerebbe più di dieci differenti principi attivi durante la giornata. Tutto ciò creerebbe confusione mettendo a rischio l’aderenza della terapia prescritta.

Il deprescrittore è nato proprio per loro, da un progetto pilota nazionale che ha, in realtà, un nome molto più formale: si chiama ambulatorio per la «Deprescrizione e Riconciliazione Terapeutica (DeRT)» e ha sede nella Casa della salute di Torre Pellice, inaugurata il 1° febbraio scorso.

Quattordici giorni dopo, in quello che è in realtà l’ex ospedale valdese della cittadina, sono arrivati i primi quattro pazienti per i medici «togli-farmaci». «Li hanno selezionati i dottori di famiglia del territorio, che poi sono i veri artefici di questo progetto, assieme alla Asl che lo ha subito valutato positivamente», racconta la dottoressa Paola Fasano, responsabile del distretto sanitario di Pinerolo.

I pazienti selezionati hanno caratteristiche comuni: hanno tutti oltre 65 anni, sono pluripatologici, assumono più di cinque farmaci diversi al giorno e all’appuntamento nell’ambulatorio di Deprescrizione devono portare tutte le confezioni con sé, incluse quelle delle medicine da banco, che hanno comprato di loro spontanea volontà o consigliati dal passaparola.

Nella Casa della salute, il medico di medicina generale, un infermiere di comunità e un familiare del paziente assieme, ovviamente, all’interessato rivedono l’elenco delle medicine, cercando di capire due cose: uno, se il paziente le prende davvero e lo fa con regolarità, il che è tutt’altro che scontato e, due, se deve ancora assumerle tutte.

«A volte ci ritroviamo persone che continuano ad assumere antidolorifici per mesi quando non hanno più alcun problema», racconta la dottoressa Fasano.

Il deprescrittore aiuterà i pazienti a sbarazzarsi delle compresse ormai divenute inutili. Gli studi internazionali hanno dimostrato come l’assunzione di cinque o più farmaci aumenta il rischio di ospedalizzazione e mortalità, tant’è che il dieci per cento dei ricoveri nei soggetti over 65 è dovuto a un danno da farmaco.

I medici dell’ambulatorio utilizzano un programma informatico realizzato dall’Istituto «Mario Negri» di Milano proprio allo scopo di aiutare la deprescrizione. «E, di conseguenza, la fase successiva, cioè la riconciliazione terapeutica», sottolinea il direttore generale della Asl To3, Flavio Boraso, che indica come obiettivo principale del progetto proprio la «maggiore sicurezza nella gestione delle terapie, oltre a una possibile razionalizzazione della spesa, con il conseguente reinvestimento di risorse in ambiti di maggiore bisogno».

L’eventuale deprescrizione sarà comunque discussa insieme al medico di base del paziente che sarà regolarmente aggiornato sull’evoluzione del processo, restando un punto di riferimento per il paziente.

Simone Gussoni

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