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Tesi “Maxiemergenza: Terremoto. Organizzazione sanitaria dei soccorsi e continuità assistenziale”

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Tesi "Maxiemergenza: Terremoto. Organizzazione sanitaria dei soccorsi e continuità assistenziale"
terremoto Amatrice
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Grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times

Giunge al nostro indirizzo mail ([email protected]) il lavoro di tesi della dott.ssa Elena De Angelis dal titolo “Maxiemergenza: Terremoto. Organizzazione sanitaria dei soccorsi e continuità assistenziale”, relatore prof. Ausilia Pulimeno, correlatore dott. Maurizio Fiorda.

La dott.ssa De Angelis ha conseguito la laurea in Infermieristica presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, nell’a.a. 2017 – 2018.


…di Elena De Angelis

Nel mio lavoro di tesi ho deciso di trattare l’argomento della catastrofe, in particolare di una catastrofe di carattere naturale: il terremoto.

Ho pensato di porre la mia attenzione sull’evento sismico in quanto esso rappresenta una pagina importante della storia del nostro paese; essendo appunto, l’Italia un territorio ad alto rischio sismico. Sin dalla storia antica, il nostro territorio è stato dilaniato da questo avvenimento che causa distruzione, perdita, sofferenza spirituale e fisica, morte…

L’argomento più dibattuto nell’ambito dell’evento sismico, è la risposta alla catastrofe, il soccorso nelle ore immediatamente dopo le scosse. Vari professionisti e volontari, collaborano tra di loro per salvare le persone, per liberarle dalle macerie, per assicurare assistenza sanitaria e per essere di supporto.

Ho trattato la catena dei soccorsi nel capitolo 2 del mio lavoro, ma la mia attenzione si è focalizzata nel lasso di tempo post-evento, cioè quando ormai la fase “caotica” è passata. E’ proprio questo il momento cruciale, il momento in cui queste persone non devono essere dimenticate; la mia ricerca si basa su come assicurare continuità assistenziale, ponendo alcuni esempi come quelli di Amatrice e Accumoli.

L’obiettivo è quello di mostrare quanto sia importante la catena dei soccorsi, tanto quanto assicurare continuità assistenziale alle persone che poi quel territorio restano a viverlo. Infatti ho illustrato come, con la creazione di P.A.S.S. cioè postazioni dedicate all’assistenza socio-sanitaria, ove operano diversi specialisti collaborando tra loro, i terremotati hanno la possibilità di ricevere cure, assistenza e sostegno psicologico, cancellando così quella sensazione di abbandono e di dimenticanza.

La mia tesi è incentrata sulla persona, e in particolare su persone fragili e vulnerabili, che hanno perso tutto ma non la voglia di ricominciare.  Ho cercato di riproporre la visione olistica che caratterizza la professione infermieristica, dando una risposta a quali sono i bisogni di questo tipo di pazienti.

Le fonti sull’assistenza sanitaria e sulla catena dei soccorsi che si attiva con l’allarme dell’evento sismico, sono scarsamente ricche; nel senso che non sono presenti evidenze scientifiche ma bensì report e protocolli individuati tramite l’esperienza sul campo e grazie a direttive poste dalla Medicina delle Catastrofi.

Le fonti invece su come assicurare continuità assistenziale sono molto scarse, è un argomento ancora poco trattato e al quale non esiste una vera e propria risposta.

Il percorso che ho seguito, per la stesura del mio lavoro di tesi, è suddiviso in quattro capitoli: partendo da una panoramica generale delle catastrofi e di quello che è l’evento sismico, per poi passare alla descrizione della catena dei soccorsi che si attiva nell’immediato post-evento catastrofico, trattando poi la reazione psicologica, da parte di vittime e soccorritori, a tale evento, per arrivare, infine, al capitolo finale, ove è trattato il concetto di continuità assistenziale, considerato argomento prioritario del mio lavoro di ricerca, essendo esso un argomento ancora poco trattato in materia di evento calamitoso.

Ho deciso di trattare questo argomento, per un duplice motivo: in primo luogo perché la branca dell’area critica e dell’emergenza mi appassiona molto, ed in secondo luogo perché l’evento sismico è una catastrofe che ci tocca molto da vicino, alla quale molto spesso sono stata telespettatrice lontana, ed alla quale vorrei dare un contributo.

 

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