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Tesi “La gestione non farmacologica del dolore nel paziente oncologico terminale. Ruolo dell’infermiere”

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Tesi "La gestione non farmacologica del dolore nel paziente oncologico terminale. Ruolo dell'infermiere"
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Grande successo per il progetto editoriale NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times

Giunge al nostro indirizzo mail [email protected] il lavoro di tesi della dott.ssa Sofia Bertolin dal titolo “La gestione non farmacologica del dolore nel paziente oncologico terminale. Ruolo dell’infermiere in un progetto educativo rivolto al caregiver a domicilio”,  laureatasi presso l’Università degli Studi di Padova, nell’a.a. 2017 – 2018.


 

…di Sofia Bertolin

ABSTRACT

Introduzione: Il trattamento del dolore in un paziente affetto da cancro, specialmente negli stadi più avanzati, risulta essere una sfida spesso piuttosto complessa: si tratta di un sintomo cronico e misto, ad intensità molto elevata, dall’impatto devastante. Le terapie non farmacologiche complementari (CAM) hanno l’obiettivo di trattare tutte le dimensioni del dolore oncologico: quella affettiva, quella cognitiva, quella comportamentale, nonché quella socioculturale. Occuparsi del paziente attraverso un approccio olistico, globale, può rappresentare la tecnica vincente per porre fine alla sofferenza.

Materiali e metodi: È stata condotta una ricerca di letteratura nelle banche dati Pubmed, CINHAL Complete e Cochrane Library, utilizzando stringhe di ricerca sia a parola libera che con vocabolario indicizzato MeSH. Sono stati selezionati articoli pertinenti al quesito di ricerca (P: pazienti oncologici terminali, età adulta, con dolore; I: utilizzo di tecniche non farmacologiche complementari; O: prevenzione/trattamento precoce del dolore), pubblicati negli ultimi cinque anni.

Risultati: Sono stati analizzati in totale 25 articoli. Tra le tecniche non farmacologiche più utilizzate in ambito oncologico per la riduzione del dolore troviamo: il massaggio, con o senza l’utilizzo di olii essenziali (aromaterapia); la musicoterapia; l’agopuntura o la sua variante meno invasiva, l’agopressione; il tocco terapeutico; lo yoga; l’ipnoterapia.

Discussione: Le CAM possono rappresentare un valido aiuto nel trattamento del dolore, in quanto sicure, semplici da applicare, sempre disponibili. Questo elaborato presenta comunque alcuni limiti: numero limitato di articoli analizzati; il campione degli studi non è sempre stato limitato ai pazienti oncologici terminali, considerando invece i pazienti oncologici in generale; non tutti gli studi confermano la validità ed efficacia delle CAM.

Conclusione: Nonostante le CAM siano ancora in fase di studio e in alcuni casi non sia stato ancora possibile definire la loro efficacia sulla riduzione del dolore, in generale gli studi analizzati sembrano essere concordi rispetto ai benefici che esse possono offrire ai pazienti oncologici, anche in fase terminale. Un opuscolo informativo da consegnare ai caregiver a domicilio durante gli accessi infermieristici può rappresentare uno strumento utile per spiegare in termini semplici quali siano gli interventi che i familiari possono compiere in autonomia per migliorare il benessere e la qualità di vita dei pazienti.

Parole chiave: cure palliative, dolore oncologico, malato terminale, terapie complementari

Key words: palliative care, cancer pain, terminally ill, complementary therapies

 

Allegato

Tesi “La gestione non farmacologica del dolore nel paziente oncologico terminale. Ruolo dell’infermiere in un progetto educativo rivolto al caregiver a domicilio”

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