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Riceviamo la tesi del dott. Gennaro Di Vaio, laureatosi presso l’Università degli Studi della Campania dal titolo “Ecografia toracica integrata nella valutazione infermieristica del paziente in pronto soccorso, un nuovo orizzonte professionale”
Abstract
L’ecografia (o ecotomografia) è una indagine diagnostico-operativo che utilizza gli ultrasuoni e si basa sulla proprietà dei tessuti di generare echi riflessi allorché sono da questi attraversati. Tali echi sono utilizzati per generare immagini. È una tecnica di imaging considerata da anni ormai di primo livello che in molti casi fornisce risposte esaustive al quesito diagnostico, in altri può indirizzare a un più mirato utilizzo di tecniche più complesse come la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) e l’angiografia.
Si basa sull’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza per visualizzare strutture all’interno del corpo. In questi ultimi decenni l’ecografia è divenuta anche un mezzo multidisciplinare impiegato da operatori diversi, accomunati da esigenze di approccio rapido e non invasivo al paziente.
Non è quindi fuori luogo parlare di ecografia infermieristica, nel momento in cui l’infermiere si trova nella necessità di effettuare procedure previste dalla professione, ed impiega l’ecografo non tanto a scopo diagnostico, ma, principalmente per diminuire le difficoltà e la morbilità di certe manovre, quindi non ecografia diagnostica, ma una particolare forma di ecografia operativa.
Sono già numerosi gli ambiti di applicazione di questo strumento nella valutazione infermieristica. In diverse circostanze è richiesto all’infermiere di fornire prestazioni di alta complessità o responsabilità: basti pensare alla presa in carico degli utenti in fase di triage, in cui è prevalente l’attribuzione di un codice di priorità, oppure all’assistenza in urgenza del politraumatizzato, alla gestione del malato critico o al monitoraggio clinico-strumentale in rianimazione. In questi contesti vengono introdotte peculiari conoscenze, azioni e tecnologie: l’assistenza, sia essa preventiva, curativa, palliativa o riabilitativa è quindi di natura relazionale, educativa e, oggi più che mai, anche fortemente tecnica. In triage, infatti, i pazienti che arrivano in Pronto Soccorso, ad esempio per dispnea possono avere la giusta priorità assistenziale grazie anche all’uso dell’ecografo.
Inoltre, essendo per loro natura luoghi iperaffollati, identificare nel più breve tempo possibile il percorso diagnostico-terapeutico risulta essere un’arma vincente ai fini prognostici, e con l’ecografia toracica in triage, l’infermiere riesce a valutare se ha di fronte un polmone umido (definito wet) o asciutto (definito dry).
I soggetti con polmoni wet rientrano con gran probabilità tra quelli con scompenso cardiaco, mentre i soggetti con polmoni dry tra quelli con bronco-pneuompatia o embolia. L’applicazione dell’ecografia toracica risulta essere, quindi, un’attività non invasiva, rapida, efficace ed economica al servizio dell’infermiere sia per l’assegnazione del codice colore, sia soprattutto per l’attribuzione dell’area più appropriata di trattamento.
L’infermiere che presta la sua opera per malati critici è oggi il professionista sanitario dell’assistenza infermieristica, sia essa rivolta a pazienti di Pronto Soccorso che a soggetti bisognosi in terapia intensiva o in reparto. Il suo obiettivo prioritario è la salvaguardia della salute del paziente nel senso più ampio del suo significato, e la tutela della salute rappresenta un dovere deontologico oltre che giuridico. In urgenza ed in elezione l’infermiere deve garantire e gestire risposte che siano appropriate ed efficienti per i bisogni dell’ammalato.
L’infermiere deve quindi porre al centro del suo universo di professionista la “persona/paziente” non solo perché lo afferma il legislatore, ma soprattutto perché l’attività infermieristica è centrata totalmente sul paziente inteso come persona colpita da malattia, ed egli ha il dovere di fornire un’assistenza sicura, puntuale, competente, responsabile e della migliore qualità.
È chiaro che in questa visione egli dovrà personalizzare l’assistenza per fornire risposte adeguate ai bisogni globali dell’ammalato (fisici, psicologici, sociali) e fin dal primo momento di accoglienza (momento di notevole rilevanza) stabilisce una relazione con la persona e ne favorisce la collaborazione, l’informazione e la cura.
Gennaro Di Vaio
Tesi: “Ecografia toracica integrata nella valutazione infermieristica del paziente in pronto soccorso, un nuovo orizzonte professionale”
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