La tragedia che ha scosso il centro Italia ha ricevuto una grande risposta del Dipartimento della Protezione Civile, coinvolgendo uomini e mezzi, dai Vigili del Fuoco, a infermieri, Medici, Soccorritori, Carabinieri, Polizia, coinvolgendo in prima linea anche i cosiddetti “angeli con la coda”.
Sono i “cani da macerie”, angeli con la coda che fin da cuccioli vengono addestrati per fiutare corpi sotto le macerie. Le razze più utilizzate sono pastori tedeschi, pastori belga, labrador e border collie in quanto possiedono innate caratteristiche che li rendono ottimali per questo scopo. In questa battaglia contro il tempo, tra Amatrice e Pescara del Tronto, i 50 cani tra Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), Corpo Forestale, Guardia di Finanza e dei Nuclei di Protezione Civile, Carabinieri, Polizia e Vigili del Fuoco, hanno salvato la vita a 60 persone intrappolate in un inferno di macerie e rintracciato 50 corpi senza vita che sono stati restituiti alle famiglie.
Conosciamo meglio questi eroi a 4 zampe…
I cuccioli selezionati effettuano un addestramento di circa 2 anni e mezzo, terminato il quale vengono mantenuti in costante allenamento.
La ricerca viene impostata dagli addestratori come un gioco, ovvero, una volta che il cane rintraccia il suo obiettivo, viene premiato con cibo, giochi e rinforzi positivi da parte del prioprio conduttore.
Tutto ciò avviene all’incirca nel 1/2 anno di vita del cucciolo che andrà in “pensione” verso i 6/7 anni.
Ogni missione è molto faticosa fisicamente parlando perchè durante la ricerca, le polveri prodotte dalle macerie possono creare problemi respiratori al cane, come anche la fatica (come abbiamo visto per altri cani) può portare alla morte.
Per questo motivo, è fondamentale un corretto turn over delle unità impiegate per evitare un eccessivo stress dei vari animali ( e anche dei loro conduttori).
Questi “cani eroi” sono considerati da tutti fondamentali nella ricerca in quanto riescono a raggiungere anfratti, cunicoli e sopratutto grazie al loro udito e olfatto molto sensibili riescono a rintracciare persone anche a 4/5 metri di profondità.
Queste situazioni dovrebbero servire a conoscere meglio le grandi risorse di questi animali, capaci di salvare vite umane in disastri del genere, una grande lezione di altruismo…
Quindi, un grazie a tutti coloro che si sono prodigati nei soccorsi in questi giorni incluso ogni angelo dal tartufo umido!
Gaia Pomar
Lascia un commento