Per migliorare le condizioni di impiego del personale infermieristico in Svizzera il Consiglio federale starebbe pensando a una settimana lavorativa di 38 ore, che sarebbe comunque pagata per 40 ore. Lo scrive il giornale NZZ am Sonntag, che si rifà a una fonte anonima vicina al dossier. Si tratterebbe di una grande novità per il Pese elvetico: nessun altro settore gode di una regola analoga.
Nel novembre 2021 il popolo svizzerto accolse con il 61% dei sì l’iniziativa popolare “per cure infermieristiche forti”. Le mosse del Governo sarebbero volte ad applicare questo mandato costituzionale, in un settore caratterizzato da un’acuta carenza di personale e al centro di grandi discorsi di solidarietà durante il periodo del Covid.
Secondo una stima della società di consulenza PricewaterhouseCoopers, nel 2030 in Svizzera mancheranno 30.500 specialisti nel settore dell’assistenza, un numero che lieviterà a 39.500 nel 2040.
“Il coronavirus ha portato alla ribalta in Svizzera nel ramo delle cure una crisi che era già demograficamente in atto, esacerbandola – afferma Michael Simon, professore di Scienze infermieristiche all’Università di Basilea -. Ora la situazione può essere gestita, ma non possiamo più risolverla rapidamente”.
Promettente, come riferisce NZZ am Sonntag, si è rivelato un progetto pilota dell’ospedale di Wetzikon. Nel giugno 2022 la struttura ha ridotto del 10% l’orario di lavoro dei 260 infermieri in un sistema a tre turni, senza modificare il loro stipendio di base. La misura immediata è stata monitorata scientificamente e i risultati sono ritenuti positivi su tutta la linea.
La salute e la soddisfazione dei dipendenti sono infatti migliorate. Inoltre la fluttuazione del personale, in crescita dopo la pandemia, è diminuita, cosi come si sono ridotti i giorni di malatti. L’unico aspetto negativo è stato il costo di 1,5 milioni di franchi. Circa metà della somma è stata però risparmiata grazie al fatto che ci sono meno dimissioni e si è dovuto far meno ricorso a temporaneo.
L’esempio di Wetzikon potrebbe fare scuola in tutta la Svizzera. Il Consiglio federale potrebbe presentare la proposta delle 38 ore nel mese di maggio, inviandola in consultazione.
Vi sono però anche dei problemi. “Se questa normativa fosse introdotta in tutta la Svizzera, metterebbe in discussione i principi fondamentali del diritto del lavoro”, sostiene Roger Hischier, avvocato zurighese specializzato nella materia”. Delicata è anche la questione della disparità di trattamento. “Che dire di altre professioni faticose?”, si chiede il giurista. Ovvia la conclusione: una volta che la settimana di 38 ore si applicherà agli infermieri, anche altri settori la richiederanno.
Sempre secondo la fonte anomia citata dal giornale, l’esecutivo federale della Svizzera vorrebbe venire incontro ai lavoratori del settore delle cure anche in altri ambiti considerati fondamentali. Per esempio verrebbe introdotto un periodo di preavviso per i turni di servizio di almeno quattro settimane. Inoltre gli incarichi di breve durata dovrebbero essere meglio compensati, e il tempo trascorso a cambiarsi i vestiti dovrà essere considerato come momento di lavoro.
“In sostanza, il Consiglio federale vuole introdurre standard minimi di legge nel settore per tutta la Svizzera, al fine di migliorare le condizioni di impiego”, conclude la fonte.
Redazione Nurse Times
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