“Oltre che lesivo degli interessi dei nostri iscritti, la delibera della Ragione, è anche illegittima”, sostiene il presidente dell’ente previdenziale, da noi contattato. E aggiunge: “Sorge il sospetto che il vero motivo del provvedimento non sia la volontà di far fronte alla carenza di infermieri nelle Rsa del territorio”.
Qualche settimana fa l’Enpapi ha deciso di proporre ricorso al Tar Veneto contro la delibera della Regione guidata dal governatore Luca Zaia (n. 650 del 1° giugno 2022) relativa all’approvazione del percorso di “Formazione complementare in assistenza sanitaria dell’operatore socio-sanitario” e delle modalità organizzative di attuazione dei corsi di formazione, nonché all’approvazione del “Corso di formazione per infermieri referenti per l’inserimento di operatori socio-sanitari nelle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani”. Una delibera che, di fatto, mira a sdoganare la figura del cosiddetto super oss nelle Rsa venete.
Siamo tornati sull’argomento con Luigi Baldini, presidente Enpapi, che nel corso di una chiacchierata telefonica ha precisato le ragioni del ricorso: “Riteniamo che la delibera della Regione Veneto leda la posizione giuridica di Enpapi. L’attribuzione di competenze infermieristiche agli operatoi socio-sanitari, infatti, rischia di determinare un minore impiego di infermieri nelle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, con inevitabili ricadute sul fatturato prodotto dai professionisti iscritti all’Ente e, di conseguenza, sulle risorse economiche da questi destinate alla previdenza”.
Delibera lesiva degli interessi di Enpapi (e dei suoi iscritti), dunque, ma anche delibera illegittima, secondo Baldini: “Certo, perché non esiste alcuna norma che legittimi quanto previsto dalla delibera. Inoltre l’iniziativa della Regione Veneto è illegittima sul piano dell’iter procedurale, perché l’attribuzione di competenze infermieristiche agli oss, prima di essere attuata sul territorio, dovrebbe passare attraverso una modifica normativa da veicolare in sede di Conferenza Stato-Regioni. Siamo quindi di fronte a un autentico colpo di mano”.
Il presidente dell’ente previdenziale non condivide neanche la motivazione addotta dalla Regione Veneto per giustificare l’emanazione della delibera, ossia far fronte alla carenza di personale infermieristico nelle Rsa del territorio. Anzi, ritiene che tale motivazione possa nasconderne altre: “Abilitare l’oss allo svolgimento di attività supplementari non risolve la problematica della carenza di infermieri. Lo abbiamo scritto anche al governatore Zaia: se si vuole davvero porre un freno a questa criticità, bisogna assumere nelle Rsa i tanti infermieri liberi che ci sono in Veneto. Con questo intervento, invece, si tende solo ad abbassare il livello di professionalità degli infermieri. E sorge il sospetto che le vere ragioni alla base della delibera siano di natura economica”.
Redazione Nurse Times
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