La ricerca delle origini su cui si basa la medicina moderna è argomento di grande interesse per molti storici attuali e per altrettanti ricercatori clinici.
Molti studi sono stati effettuati per comprendere quando sia stata svolta la prima craniotomia o le prime infusioni endovenose.
Quest’oggi ci soffermeremo sull’analisi della supposta, una forma farmaceutica semisolida a dose unica in cui forma, volume e consistenza sono adatti alla somministrazione rettale.
L’assunzione della supposta avviene grazie a contrazioni antiperistaltiche dei muscoli del retto che la sospingono all’interno del corpo.
Alcuni archeologi sono convinti che le civiltà precolombiane mesoamericane furono le prime ad inventare le supposte, nel 1700 avanti Cristo. Altri loro colleghi sudamericani avrebbero scoperto come le tribù di Nativi fossero in grado di creare dei tamponi utilizzando il legno dell’albero di corniolo per trattare le emorroidi efficacemente.
Sebbene questo rappresenti un fatto interessante, ulteriori ricerche avrebbero dimostrato come l’origine delle supposte appartenga ad un’epoca ancora più antica.
Gli scienziati avrebbero rinvenuto evidenze relative ad un utilizzo di supposte tra le antiche civiltà babilonesi, in un periodo precedente al 2.000 avanti Cristo.
È cosa risaputa tra gli operatori sanitari che gli “Asu”, meglio noto come “Guaritori Empirici”, usassero anch’essi supposte che potessero contribuire alla guarigione dalle emorroidi.
Anche se non esiste una datazione certa, sarebbero emersi dati riguardanti un utilizzo della via di somministrazione rettale anche da parte delle popolazioni dell’Antico Egitto. Venivano da loro utilizzate per il trattamento di svariate patologie gastrointestinali.
Le supposte vengono citate anche nell’Antico Testamento della Bibbia. Una sola cosa è certa: non sono una novità nel mondo della medicina.
L’evoluzione delle supposte nel corso dei secoli
Sam Kean, nel suo libro intitolato “The Tale of the Dueling Neurosurgeons” riporta la storia di Re Enrico II. Il sovrano fu ferito durante una giostra medievale. Il suo corpo non era più in grado di assumere alimenti o liquidi per via orale, pertanto il suo medico personale utilizzò una supposta rettale per mantenerlo in vita. Secondo i testi storici, la terapia prescritta fu un vero successo.
Cosa accadde nel 1763
Il 1763 è stato ufficialmente l’anno della supposta. Per la prima volta, il termine è stato citato nella letteratura accademica e più precisamente nell’opera di Lemery intitolata “The Pharmacopoeia of Lemery.” Egli ha reso il termine latino “suppositorium” un sinonimo di “clistere”.
In questa epoca, il principio attivo racchiuso in una supposta si presentava in forme solide quali saponi induriti o miele medicale. Le formulazioni solide rettali e vaginali vennero migliorate e rese più confortevoli solamente alla fine del XVIII secolo, con l’introduzione del burro di cacao sulla superficie esterna della supposta.
Nel 1841, vennero inseriti alcuni principi attivi innovativi all’interno del composto di burro di cacao. I due scienziati Henry e Guibourt inserirono addirittura un derivato dell’oppio nelle neonate supposte di glicerina.
Nel 1897, alle supposte composte di burro di cacao iniziarono ad essere aggiunte miscele di acqua, gelatina e glicerina per un più semplice inserimento. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, iniziarono ad essere prodotte con eccipienti derivati dai grassi animali. Tutto ciò era finalizzato a rendere l’esperienza dell’inserimento della supposta sempre più piacevole.
Il XX secolo – Grandi passi avanti nella tecnologia delle supposte
Molte innovazioni vennero introdotte durante il XX secolo nel mercato delle supposte. Per iniziare, le nuove tecnologie hanno ridotto il peso delle supposte da 5 grammi a 2 grammi nell’adulto.
Le supposte per bambini e quelle per uso vaginale vennero migliorate per fornire sollievo ai pazienti non in grado di trattenere liquidi nello stomaco o di assumere capsule per via orale.
Nel 1936, vennero pubblicate le prime evidenze scientifiche riguardanti l’utilizzo pediatrico delle supposte come premedicazione efficace prima di anestesia generale. Entro la fine del XX secolo, i pazienti europei e giapponesi diventarono i maggiori consumatori di supposte al mondo.
Nel 1981, la Francia divenne la prima nazione a concedere l’autorizzazione per la vendita libera delle supposte pediatriche.
Nel XXI secolo molte evidenze scientifiche dimostrano come quella rettale sia ancora un’ottima alternativa alle più comuni vie di somministrazione, anche se, per ovvi motivi, non tutti i pazienti la gradiscano.
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