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Stent prostatico: cos’è, come funziona, rischi e benefici

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Stent prostatico: cos'è, come funziona, rischi e benefici
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Lo stent prostatico, noto anche come stent uretrale, è un dispositivo medico utilizzato per trattare l’ostacolo o l’irritazione dell’uretra, il condotto che trasporta l’urina dalla vescica attraverso la prostata e fuori dal corpo. È più comunemente indicato per i pazienti maschi che hanno problemi urinari legati all’ingrossamento benigno della prostata (IPB), una condizione nota anche come ipertrofia prostatica benigna (BPH).

Lo stent prostatico viene solitamente considerato quando altri trattamenti non invasivi, come i farmaci, non sono efficaci nel gestire i sintomi dell’IPB o quando il paziente non è un buon candidato per procedure chirurgiche più invasive. Questo dispositivo può essere utilizzato per migliorare il flusso urinario e alleviare i sintomi dell’IPB.

La decisione di utilizzare uno stent prostatico dovrebbe essere presa in collaborazione con un urologo o un medico specializzato, valutando attentamente i rischi e i benefici specifici per il paziente.

Il posizionamento di uno stent prostatico è una procedura medica che richiede competenza e attrezzature specializzate. Ecco una panoramica semplificata dei passaggi tipici coinvolti nella procedura:

  1. Preparazione del paziente: Il paziente verrà preparato per la procedura. Questo può includere l’uso di anestesia locale o generale a seconda delle circostanze e delle preferenze del paziente.
  2. Posizionamento dello stent: Il medico inserirà uno stent prostatico nella uretra attraverso l’uretra. Lo stent è un tubo flessibile con un’estremità aperta e l’altra chiusa. La parte aperta sarà posizionata nella vescica, mentre la parte chiusa sarà posizionata nella prostata, aiutando a mantenere aperta l’uretra e migliorare il flusso urinario.
  3. Controllo dell’ubicazione: Il medico utilizzerà strumenti come una telecamera o un’immagine a ultrasuoni per confermare che lo stent sia posizionato correttamente.
  4. Fissaggio dello stent: Una volta posizionato correttamente, lo stent verrà fissato in posizione, in modo da non spostarsi.
  5. Fine della procedura: Dopo aver confermato che lo stent sia posizionato correttamente, il medico chiuderà l’uretra e il paziente verrà portato in sala di ripresa.

È importante notare che la procedura specifica può variare in base alle circostanze individuali e alle tecniche del medico. Inoltre, è possibile che siano necessari ulteriori trattamenti o controlli di follow-up per garantire che lo stent prostatico rimanga efficace e sicuro nel tempo. Il medico fornirà istruzioni dettagliate al paziente per la cura post-operatoria e per il monitoraggio della salute urinaria.

Come funziona

La procedura di inserimento di uno stent prostatico può avvenire anche in regime ambulatoriale e in anestesia locale.

Gli stent prostatici possono essere di carattere temporaneo o permanenti. Nel primo caso possono essere utili in seguito a procedure mediche o chirurgiche che comportino difficoltà al fisiologico flusso urinario.

Lo stent prostatico permanente assomiglia a una spirale metallica e viene introdotto nell’uretra maschile grazie all’aiuto del cistoscopio flessibile, un apposito strumento molto usato in campo urologico alla cui estremità si collega lo stent.

Rischi e benefici

Il posizionamento di uno stent prostatico comporta sia benefici che rischi, e la decisione di procedere con questa procedura dovrebbe essere basata su una valutazione attenta dei fattori individuali del paziente. Di seguito, sono elencati alcuni benefici e rischi associati a questa procedura:

Benefici

  1. Miglioramento dei sintomi: Uno stent prostatico può migliorare il flusso urinario e alleviare i sintomi legati all’ingrossamento benigno della prostata (IPB), come la difficoltà nell’iniziare e nel fermare l’urinazione, la frequenza urinaria aumentata e la necessità di urinare di notte.
  2. Minima invasività: Rispetto a procedure chirurgiche più invasive per l’IPB, lo stent prostatico è considerato un intervento meno invasivo e può comportare tempi di recupero più brevi.

Rischi

  1. Infezione: C’è un rischio di infezione associato alla procedura di inserimento dello stent, che può richiedere ulteriori trattamenti antibiotici.
  2. Irritazione e disagio: Alcuni pazienti possono sperimentare irritazione o disagio nella zona in cui è posizionato lo stent.
  3. Dilatazione uretrale limitata: Gli stent prostatici possono non essere adatti a tutti i pazienti o a tutti i tipi di ingrossamento prostatico, poiché la loro efficacia può variare a seconda delle dimensioni e della configurazione specifica della prostata.
  4. Necessità di sostituzione: Gli stent prostatici possono dover essere sostituiti periodicamente, il che potrebbe richiedere ulteriori procedure.
  5. Sintomi persistono: In alcuni casi, gli stent prostatici potrebbero non alleviare completamente i sintomi dell’IPB, e il paziente potrebbe richiedere ulteriori trattamenti.

La decisione di utilizzare uno stent prostatico dovrebbe essere presa dopo una discussione completa tra il paziente e il medico, prendendo in considerazione i rischi e i benefici specifici per il caso individuale. È importante seguire le istruzioni del medico per il monitoraggio post-operatorio e la cura per minimizzare i rischi e massimizzare i benefici della procedura.

Gli stent prostatici sono solitamente realizzati con materiali medici sicuri e ben tollerati dal corpo. I materiali comunemente utilizzati includono:

  1. Polimeri medicali: Gli stent prostatici possono essere realizzati principalmente da polimeri medicali biocompatibili, come il polietilene o il poliuretano. Questi materiali sono spesso usati perché sono ben tollerati dal corpo e hanno proprietà meccaniche adeguate per mantenere aperta l’uretra.
  2. Metalli: Alcuni stent prostatici possono incorporare leghe metalliche a memoria di forma, come il nitinol. Questi metalli possono essere piegati durante l’inserimento e poi riprendere la loro forma originale una volta posizionati nella prostata. Questo può contribuire a mantenere l’uretra aperta.
  3. Materiali rivestiti: In alcuni casi, gli stent prostatici possono essere rivestiti con materiali come il silicone per migliorare la loro durata e biocompatibilità.

È importante notare che la scelta del materiale può variare a seconda del tipo specifico di stent prostatico, del produttore e delle preferenze del medico. La sicurezza e l’efficacia dei materiali utilizzati sono soggetti a rigorosi standard di qualità e sicurezza nel settore medico per garantire che i pazienti non abbiano reazioni avverse o complicazioni legate ai materiali degli stent.

Redazione NurseTimes

Immagine: https://www.consalud.es

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