In seguito al nostro articolo del 19 u.s. dal titolo “3 ITALIA alimenta la medicina difensiva”, che riprendeva la campagna dell’associazione AMAMI che denuncia l’operatore telefonico “3 Italia” di inviare a milioni di italiani degli sms che “istigano” ad intraprendere delle cause legali contro i sanitari, giungono alla Redazione di NurseTimes due comunicati.
Il comunicato di H3G, puntualmente ripreso dal nostro giornale “H3G risponde al nostro articolo “3 ITALIA alimenta la medicina difensiva”, che sostanzialmente spiega che “…la campagna sms in questione è svolta da H3G in qualità di mero operatore tecnico ospitante il messaggio promozionale. Ogni contenuto e azione è invece ascrivibile allo Sportello Legale Sanità che è il committente della campagna pubblicitaria già veicolata attraverso altri editori. La campagna ci è stata rappresentata come volta a supportare le persone nella valutazione della fondatezza o meno delle controversie che intendono promuovere. E questo anche a tutela dei medici evitando l’instaurarsi di cause giudiziarie ai loro danni prive di fondamento…” (LEGGI TUTTO).
Successivamente in ordine cronologico giunge alla nostra Redazione anche il comunicato dello “Sportello Legale Sanità S.r.l.” a firma del dott. Sergio de Sivo che riportiamo integralmente:
“Buonasera,
Il comunicato dell’Associazione “Amami” rende necessario chiarire il modo di operare dello Sportello Legale Sanità al fine di sgombrare il campo da inesattezze ed equivoci.
Ed infatti, diversamente da quanto sostenuto dalla Amami, l’attività di tutela delle persone danneggiate da errori del personale sanitario svolta dallo Sportello, ha come conseguenza non secondaria anche il contenimento delle richieste di risarcimento pretestuose ed infondate.
Ed infatti, prima di procedere a richieste di risarcimento lo Sportello Legale Sanità, con l’ausilio di consulenti, medici legali e specialisti, fa una approfondita ed accurata disamina preliminare del singolo caso. Per dare una idea della meticolosità di questa prima fase, basti pensare che vengono ritenuti procedibili, e quindi con riconoscimento di un profilo di responsabilità a carico di un medico o di una struttura sanitaria, solamente circa il 5% dei casi che vengono sottoposti allo Sportello stesso. Ciò vuol dire che il 95% di coloro che si rivolgono allo Sportello vengonno dissuasi dal porre in essere qualsiasi iniziativa nei confronti di medici o strutture sanitarie.
La meticolosità e la puntualità dell’analisi preliminare fatta dallo Sportello risulta anche dalla circostanza che circa l’85% dei casi giudicati meritevoli di azione trovano poi accoglimento positivo.
Per questi motivi il ricorso all’attività di cosiddetta medicina difensiva non trova certo origine nelle iniziative poste in essere dallo Sportello Legale Sanità.
Del resto non si comprende dove il ragionamento della Associazione “Amami”voglia andare a parare. Non è certo possibile, con il pretesto del ricorso alla medicina difensiva da parte di personale incompetente, che si può mettere in discussione un diritto costituzionalmente garantivo come quello alla salute (art. 32 della Costituzione).
La giusta considerazione degli interessi in gioco deve far si che, da un lato, si presti la massima attenzione alla tutela di tutto il personale medico che opera correttamente nel nostra Paese e, dall’altro, che venga tutelata la richiesta del paziente che ha subito un danno ingiusto. Non si deve dimenticare poi che, dietro questi numeri, il più delle volte, vi è il dramma di persone o di intere famiglie che vedono la propria esistenza gravemente compromessa a causa degli errori che vengono perseguiti dallo Sportello”.
La Redazione di NurseTimes resta a disposizione di chiunque abbia da aggiungere su questo specifico argomento elementi utili al dibattito.
Redazione NurseTimes
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