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SPECIALE LAUREE (parte 1°): reportage sulle lauree dell’Unversità di Firenze, sede di Borgo San Lorenzo

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Laurea - traguardo - Autodromo del Mugello

In esclusiva per NurseTimes, il reportage sulle lauree in infermieristica dell’Università degli studi di Firenze, sede di Borgo San Lorenzo (FI)

Una giornata di festa. Si può riassumere con questa semplice ma significativa frase la giornata di giovedì 3 dicembre, in cui i 26 studenti di infermieristica di Borgo San Lorenzo (Firenze) si sono laureati, diventando ufficialmente dottori in infermieristica, infermieri, colleghi. Il momento della laurea è stato il coronamento di un percorso lungo e tortuoso affrontato dagli studenti sotto la guida del dottor Alberto De Paola, coordinatore del corso di laurea, e alle tutor dott. Luciana Giannelli, dott. Cinzia Modi, dott. Antonella Agostini e Sandra Scarpelli, che hanno accompagnato i ragazzi in questi tre anni di Corso di Laurea.

La perfetta cornice per un evento speciale non poteva che essere un posto speciale: le discussioni delle tesi, infatti, si sono tenute presso la sala stampa dell’Autodromo Internazionale del Mugello. Questo luogo così atipico per un evento istituzionale come il giorno delle tesi in realtà non è una novità per la sede di infermieristica di Borgo San Lorenzo (nata nel 2005), dato che è dal 2010 che la sessione invernale della discussione dei lavori finali degli studenti si tiene qui.

La proclamazione dei 26 studenti si è tenuta alla presenza, oltre che del presidente del CdL Dott. Niccolò Taddei e della commissione di laurea, anche dei sindaci di Scarperia e San Piero Federico Ignesti (Comune del Mugello in cui è situato l’Autodromo), Paolo Omoboni di Borgo San Lorenzo, Rudi Frassineti, infermiere e vice-sindaco di Marradi, ex-studente della sede di Borgo San Lorenzo, i sindaci di Vicchio Roberto Izzo (nonché presidente della Società della Salute), Giampiero Mongatti di Barberino di Mugello, Anna Ravoni di Fiesole, Stefano Passiatore di Dicomano e Claudio Scarpelli di Firenzuola.

Il dottor Alberto de Paola, collega e coordinatore del Corso di Laurea in infermieristica, nel suo discorso introduttivo ha voluto ringraziare l’Autodromo che anche quest’anno ha permesso all’università di tenere le discussioni delle tesi nella sua struttura: “è una bella opportunità che abbiamo colto molto volentieri e ringrazio il direttore generale dell’Autodromo del Mugello dottor Paolo Poli e tutti i suoi collaboratori che ci hanno accolto; siccome siamo in un circuito, oggi è stato il giorno della gara, il giorno più importante. L’accoglienza di questa struttura e la disponibilità di chi ci opera al suo interno hanno fornito un vero e proprio valore aggiunto a tutta la giornata”.

A proclamare dottori in infermieristica i 26 studenti è stato personalmente il dottor Luigi Dei, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Firenze. La sua presenza, oltre che ad aumentare il prestigio dell’intera cerimonia di consegna dei diplomi di laurea, è stata anche una conferma di quanto, nel corso degli anni, la sede di infermieristica di Borgo San Lorenzo abbia prodotto ottimi output all’interno del sistema di ateneo fiorentino: il dottor Luigi Dei, nel suo primo mese di rettorato – essendo entrato in carica dal novembre di quest’anno – ha voluto fortemente presenziare all’evento, e con il suo discorso ha marcato ulteriormente l’importanza dell’istruzione nel processo di crescita dei professionisti.

Ecco un estratto del suo intervento prima della proclamazione:

“Mi piace ricordarvi che tutti noi siamo il frutto maturo e rigoglioso di un bellissimo albero, che si chiama Istruzione e Formazione, i cui giardinieri devoti si chiamano maestri, maestre, insegnanti, docenti, professoresse, professori, ma la cui linfa vitale siete voi, studentesse e studenti, dalla prima elementare in su. Senza distinzione. Da quelle e quelli che hanno avuto la fortuna di arrivare fino all’ultimo anno di dottorato, ma dobbiamo pensare sempre a coloro che si sono fermati e si fermano prima. Ripensando alla mia carriera di studente, e poi di docente, mi viene spontaneo un pensiero: questi anni spero vi abbiano mostrato che vi siete avventurati in un cammino che vi ha fatto incontrare istinto, talento e cultura; ma istinto, talento e cultura sono proprio la vegetazione di quel bosco rigoglioso nel quale tutti, discenti e insegnanti, fin dall’inizio si dovrebbero avventurare con gioia e passione. La cosa più bella del nostro lavoro di maestri e maestre sta proprio nel rapporto con gli allievi e le allieve, una relazione che si fortifica gradualmente nell’attraversamento della selva e che alla fine, spero, lasci un segno indelebile negli uni e negli altri.

Il Magnifico Rettore ha poi letto una parte della lettera che il grande autore francese Albert Camus, saputo del conferimento del Premio Nobel per la letteratura nel 1957, scrisse al suo maestro elementare: “Caro signor Germain, ho aspettato che si spegnesse il baccano che mi ha circondato in tutti questi giorni, prima di venire a parlarle con tutto il cuore. Mi hanno fatto un onore davvero troppo grande, che non ho né cercato né sollecitato. Ma quando mi è giunta la notizia, il mio primo pensiero, dopo che per mia madre, è stato per lei. Senza di lei, senza quella mano affettuosa che lei tese a quel bambino povero che io ero, senza il suo insegnamento e il suo esempio, non ci sarebbe stato nulla di tutto questo. Non sopravvaluto questo genere d’onore. Ma è almeno un’occasione per dirle che cosa lei è stato, e continua a essere, per me, e per assicurarla che i suoi sforzi, il suo lavoro e la generosità che lei ci metteva sono sempre vivi in uno dei suoi scolaretti che nonostante l’età, non ha cessato di essere il suo riconoscente allievo. L’abbraccio con tutte le mie forze”.

 

Marco Parracciani

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