Slow nursing è un movimento di libera cultura e libera riflessione sulla professione infermieristica e la società, luogo di libertà di pensiero, palestra della parola libera da timori, condizionamenti o interessi.
Movimento autentico perché sospinto da protagonisti autentici, che rifiutano qualsiasi pressione estranea al libero confronto e la riflessione per la crescita della professione infermieristica e offrire alla società una assistenza migliore possibile. Slow nursing non utilizza mezzi o sotterfugi o compromessi per realizzare il proprio fine, ma persegue la realizzazione della emancipazione culturale della professione infermieristica e la dignità dell’infermiere.
Slow nursing rifiuta il principio “il fine giustifica i mezzi”. Slow nursing non considera il successo ad ogni costo, che è il valore distorto eppure dominante nella società, ma indica il valore pregnante ed etico del come si percorre la strada per arrivare all’obbiettivo. Strumento culturale di analisi disincantata della realtà, disvelando ipocrisie, menzogne e inganni che alterano fino ad impedire una formazione e un’assistenza di qualità ed efficacia.
Incontro di idee per rivendicare una formazione autentica e per un aggiornamento delle conoscenze e l’acquisizione di competenze corrispondenti alla mission, al profilo e alla deontologia della professione infermieristica. Rivendicare il tempo quale competenza fondamentale e distintiva dell’infermiere: tempo di prevenzione, di assistenza, di cura, di vita.
Slow nursing come strumento per affermare con dedizione, impegno ed onestà la realizzazione sinergica di una buona politica della salute: infermieri che curano e cittadini che si prendono cura dei curatori. Slow nursing è agire in modo trasparente, etico e deontologico nell’evidenza scientifica e la competenza. Le parole assumono concreta forma nel realizzare il secondo convegno. E la chiave del convegno si esprime con: “conoscere per comprendere – scegliere per essere”.
Il convegno Slow nursing, arrivato alla seconda edizione, si è svolto il 12 marzo 2016 a Zelarino (VE) in una sede accogliente, che ha visto la presenza di 48 partecipanti, fra cui 8 cittadini, provenienti da diverse parti del paese.
Un esito buono soprattutto per la partecipazione motivata e attenta, tanto che alle 17,00 al dibattito erano ancora presenti 30 persone. E la cartina tornasole per valutare il convegno è stata la domanda che alla fine alle 17,30 ha rivolto una collega: “ma si va via così, senza un nuovo appuntamento?” su Youtube il “Video Anteprima”
Tutti i video su www.inferweb.net
Slow nursing il tempo dell’assistenza
Far crescere un movimento di consapevolezza della professione.
Dobbiamo crescere in deontologia e cultura.
Da servili e gregari emanciparci in professionisti autentici con doveri e diritti con la responsabilita’ di realizzare un’assistenza a misura del cittadino. Non nuove competenze ma la competenza di fare assistenza.
Una rivoluzione culturale, un processo di analisi del quotidiano assistenziale utilizzando una formazione vera. Un invito ai colleghi per un movimento aperto ad ogni contributo come crogiuolo di idee e progetti
Luciano Urbani
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