Secondo un recente studio, pubblicato su JAMA Neurology, gli inquinanti ambientali ed i pesticidi sarebbero responsabili della SLA.
La SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica (conosciuta anche come malattia di Lou Gherig o malattia di Charcot), è una rara malattia degenerativa progressiva che interessa i motoneuroni, ovvero le cellule nervose responsabili del movimento di tutta la muscolatura volontaria. La progressiva perdita di forza muscolare che ne deriva, porta inevitabilmente nel tempo alla paralisi completa, alla compromissione dei muscoli respiratori e quindi al blocco respiratorio. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la mente e le capacità intellettive rimangono inalterate così come la sfera sensoriale, sessuale e sfinteriale (sia vescicale, sia intestinale). Nonostante i progressi della ricerca e della scienza, ad oggi la SLA rimane ancora una malattia per molti aspetti sconosciuta, per cui non esiste una terapia efficace.
Uno studio piuttosto recente, però, condotto dai ricercatori dell’Università del Michigan (USA) e pubblicato sulla rivista JAMA Neurology, avrebbe dimostrato che gli inquinanti ambientali ed i pesticidi sono implicati nell’insorgenza della malattia.
I ricercatori, coordinati dal direttore del ‘A. Alfred Taubman Medical Research Institute’ Eva Feldman, hanno analizzato 156 persone interessate dalla patologia neurodegenerativa e 128 senza, descrivendo l’eventuale esposizione ad agenti inquinanti durante il corso della loro vita e misurando la presenza di tali sostanze incriminate persistenti nel loro torrente ematico.
Gli esami avrebbero dimostrato che le persone esposte a diverse sostanze chimiche presentano un aumento di probabilità di sviluppare la SLA. Molti di questi inquinanti, come il DDT, non sono più utilizzati, ma altre sono presenti in molti materiali e sono oggetto di controllo per potenziali rischi per la salute.
Così afferma Stephen Gutman, coautore della ricerca e direttore della U-M Comprehensive ALS Clinic:
“Abbiamo trovato sostanze chimiche tossiche in individui con e senza SLA. Siamo probabilmente tutti esposti senza esserne consapevoli, in quanto sono presenti nell’aria, nell’acqua e in quello che mangiamo e possono durare decenni nell’ambiente. Tuttavia, le persone con SLA, avevano concentrazioni più elevate, in particolare per quanto riguarda i pesticidi”.
In un editoriale allegato allo studio, Jacquelyn J. Cragg della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston, sostiene che la ricerca sia “un importante sforzo nel compito di capire meglio il ruolo dell’ambiente in cui viviamo nello sviluppo della SLA”.
Individuare con sufficiente certezza la causa di questa terribile patologia sarebbe di importanza vitale in un ottica di prevenzione e di ricerca per poter produrre al più presto delle terapie efficaci.
Fonte: Jama Neurology (studio), Jama Neurology (editoriale), OK Salute, Panorama
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