In un post su Facebook il direttore sanitario si dichiara contrario alla decisione del Governo: “Chi non crede ai vaccini non può esercitare la professione di medico o infermiere”.
Fa discutere lo stop all’obbligo di vaccino anti-Covid per i sanitari, ufficiale da ieri. Così come fa discutere la decisione del nuovo Governo di reintegrare i sanitari no vax sospesi, motivata soprattutto dalla volontà di arginare la carenza di personale in ospedali e Rsa. Sul tema ha detto la sua, attraverso un post su Facebook, anche Donato Sivo (foto), direttore sanitario dell’Asl Bari,
“Non mi preoccupa più tanto il rischio infettivo Covid – ha scritto -, poiché ormai, dopo quasi tre anni, più o meno tutti abbiamo avuto a che fare, se non col vaccino, certamente col virus. Mi preoccupa tantissimo, invece, che persone che non credono ai vaccini possano esercitare la professione sanitaria di medico o infermiere, poiché significa che siamo davanti a sciamani, e non a professionisti. Insomma, io da un no vax mi farei al massimo raccontare barzellette, ma non impostare una terapia o formulare una diagnosi”.
Dichiarazioni che fanno il paio con quelle del governatore pugliese Michele Emiliano, il quale ha definito “irresponsabili” i sanitari no vax, assicurando che quelli sospesi non saranno reintegrati. “Sul loro ritorno in corsia – prosegue Sivo – ricordo che il Governo può togliere l’obbligo, ma le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro impongono la non idoneità per i non vaccinati nei luoghi a rischio. Tecnicamente, pertanto, non sono idonei alla mansione, anche perché costoro, generalmente, si oppongono a tutte le vaccinazioni, che sono indispensabili nei luoghi di lavoro. Gente che non si cura della propria salute, figuriamoci cosa pensa di quella del prossimo. Sarò inflessibile”.
Redazione Nurse Times
- Aumenti da oltre 7.000 euro per ministri e sottosegretari: e gli stipendi di infermieri, oss e operatori sanitari?
- Concorso per 640 infermieri in Veneto
- Concorso oss in Campania, 1.274 posti disponibili: al via le domande
- Amiloidosi cardiaca, atteso nel 2026 un nuovo farmaco che spegne il gene chiave della malattia
- Specializzazioni sanitarie: arrivano le borse di studio, ma gli infermieri restano esclusi
Lascia un commento