La ricerca evidenzia come il vaping possa causare molteplici danni. Inoltre non aiuterebbe a smettere di fumare.
La vendita e la promozione di sigarette elettroniche dovrebbero essere proibite dai governi. E’ quanto sostiene il Consiglio australiano su fumo e salute in seguito all’analisi più comprensiva finora realizzata sui danni del vaping. La raccomandazione si basa sulla ricerca condotta dal Centro di Epidemiologia e salute della popolazione dell’Università nazionale australiana, che presenta prove conclusive secondo cui le e-sigarette causano avvelenamento, lesioni, ustioni, tossicità immediata attraverso l’inalazione, e anche convulsioni. Inoltre portano alla dipendenza.
La ricerca, finanziata dal Dipartimento di Sanità, mostra anche prove conclusive di impatti meno gravi sulla salute, come irritazione alla gola e nausea. Vi sono poi prove evidenti che le e-sigarette aumentano l’assunzione di fumo di tabacco da parte dei non fumatori, mentre vi sono scarse evidenze che le sigarette elettroniche alla nicotina aiutino a smettere di fumare. L’avvertimento si estende ai prodotti di vaping dai colori vivaci e dai sapori come bubble gum e zucchero filato, che dichiarano di essere liberi da nicotina.
Lo studio, di 430 pagine, guidato dall’epidemiologa e studiosa di salute pubblica Emily Banks, ha analizzato evidenze da 189 studi sugli impatti delle e-sigarette sulla salute. “Inalandole, si assorbono centinaia di sostanze chimiche – scrive la studiosa -. Di alcune è nota la tossicità, mentre molte altre hanno effetti ancora sconosciuti. I giovani non fumatori che praticano il vaping hanno una probabilità tripla di cominciare a fumare abitualmente. L’uso di nicotina nei bambini e negli adolescenti può portare a problemi di dipendenza a lungo termine, oltre a difficoltà di concentrazione e di apprendimento”.
Redazione Nurse Times
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