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SIAARTI, Elena Bignami è il nuovo presidente: “Noi anestesisti-rianimatori ci siamo sempre”

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SIAARTI, Elena Bignami è il nuovo presidente: "Noi anestesisti-rianimatori ci siamo sempre"
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Si è chiuso sabato 28 ottobre ICARE2023, il 77° Congresso nazionale della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (SIAARTI), evento che ha richiamato al Centro Congressi La Nuvola di Roma oltre 3.400 anestesisti-rianimatori da tutta Italia.

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE E PARTECIPAZIONE

«Anche quest’anno il Congresso nazionale ICARE2023 si è confermato un evento in cui rigore scientifico, i contenuti clinici e l’aggiornamento professionale si sommano a una grandissima partecipazione degli anestesisti-rianimatori-intensivisti e a una nuova sensibilità e attenzione delle Istituzioni, rappresentate nella cerimonia inaugurale di ICARE2023 dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, dalle presidenze delle Commissioni Affari sociali di Camera e Senato, dalla direzione generale dell’Iss, dall’Agenas, dal Centro Nazionale Trapianti, per finire con la Federazione delle Società Medico-Scientifiche (FISM)», dice il professor Antonello Giarratano, presidente SIAARTI.

E aggiunge: «Un momento unico in cui il metodo scientifico ha incontrato la buona pratica clinica a difesa della salute pubblica in area strategiche del nostro sistema sanitario nazionali, quali sono la medicina perioperatoria, la rianimazione e la terapia intensiva, la terapia del dolore, l’emergenza intra e preospedaliera».

Oltre ai tanti contenuti scientifici e formativi – oltre 90 le sessioni istituzionali, 15 appuntamenti per la presentazione di comunicazioni orali, lunch sessions, talk e dibattiti regionali – l’evento ha registrato la nomina del presidente del triennio 2025-2027. Elena Bignami (Parma) è stata designata tale, con oltre l’82% delle preferenze, in una votazione che, come da tradizione, coinvolge con sistema online tutti i soci.

PRIME PAROLE DELLA PRESIDENTE DESIGNATA

Elena Bignami, dal 2022 Responsabile del Comitato di Formazione della stessa SIAARTI, è professore ordinario di Anestesiologia e terapia intensiva e del dolore presso il Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Università di Parma. È autrice di oltre 265 pubblicazioni su riviste scientifiche indicizzate, con un h-index pari a 42. Tra i principali temi di ricerca, l’anestesia nel peri-operatorio, il paziente ad alto rischio da sottoporre a chirurgia non cardiaca, la terapia intensiva e quella del dolore, e molti altri ancora fino all’intelligenza artificiale, la telemedicina e le nuove tecnologie.

Il primo commento di Bignami come presidente eletta SIAARTI: «Sono molto felice di questa nuova avventura che mi attende nei prossimi anni. Un futuro che mi immagino come inclusivo, con l’obiettivo di lavorare insieme a tutti i soci e a tutte le socie SIAARTI, e anche a coloro che ancora non lo sono e che spero lo diventeranno. Ma inclusività significa per me anche aprirsi all’esterno del mondo degli anestesisti-rianimatori: per una collaborazione con le altre specializzazioni (mediche e non solo), con le società di anestesiologia europee per una maggiore presenza di SIAARTI a livello internazionale e soprattutto, come il presidente Giarratano e il Direttivo che saranno in carica ancora per il 2024 stanno già facendo, con le istituzioni. Lo dimostrano la presenza di SIAARTI, che spero di confermare e, perché no, ampliare, nei tavoli tecnici di ministero della Salute e Istituto superiore».

Ma quella a cui fa riferimento Bignami è anche un’inclusività rivolta verso realtà ospedaliere più piccole: «È in queste situazioni che emergono i problemi più grandi che incontriamo coi pazienti, i problemi quotidiani con i cittadini che, un giorno – anche se speriamo mai – potranno diventare i nostri pazienti. Per questo è per noi fondamentale farci conoscere e far conoscere il nostro lavoro di anestesisti-rianimatori e la nostra professionalità – in anestesia, in terapia intensiva, in terapia del dolore, in emergenza, al momento del parto, nella medicina iperbarica – anche alla cittadinanza. Come dice un motto del compianto prof. Paolo Pelosi, noi anestesisti-rianimatori ci siamo sempre».

Fondamentale è anche l’ambito della formazione: «Il nostro impegno per la formazione e per l’aggiornamento dei nostri colleghi a continuerà e si rafforzerà, anche attraverso la programmazione di nuovi eventi in modalità e-learning e con la formazione continua che porti alla certificazione delle competenze».

FORMAZIONE E SIMULAZIONE

L’impegno di SIAARTI nel campo della formazione è testimoniato dall’inaugurazione della nuova sede, qualche mese fa, in cui è stato creato il primo centro di simulazione di una società medico-scientifica, in collaborazione con Laerdal Italia spa. Frutto di questa collaborazione è stata anche l’organizzazione, durante il Congresso ICARE2023, di una “escape room”.

«Sotto la guida della qualificata docente dottoressa Stefania Brusa, responsabile didattico-scientifica del centro di simulazione SIAARTI, del professor Maurizio Raineri, suo responsabile tecnico, e della prof.ssa Lucia Mirabella, stata ricreata una shock room di un pronto soccorso di un DEA, cioè di un dipartimento di emergenza e accettazione, di secondo livello. All’interno un caso clinico di politrauma», spiega il presidente Giarratano.

L’obiettivo era fare una valutazione primaria e secondaria e trovare quattro codici numerici che via via avrebbero sbloccato il funzionamento di apparecchiature medicali che avrebbero consentito il trattamento del paziente: ultimo codice da identificare era il numero del lucchetto per uscire dalla porta e inviare il paziente in sala operatoria.

«Questa esperienza di “gaming educazionale” in simulazione medica avanzata ha avuto un successo straordinario, e non inaspettato. Nelle cinque sessioni organizzate hanno partecipato 99 anestesisti-rianimatori distribuiti in 22 squadre: di essi, il 60% erano donne e l’82% medici in formazione», continua Giarratano.

E conclude: «Sia il punteggio ottenuto dalle diverse squadre sia l’indice di gradimento dell’esperienza sono stati altissimi. È questa la strada giusta da seguire, per rendere i nostri percorsi formativi efficaci, attrattivi e sempre più mirati a una gestione professionalmente aderente alle buone pratiche cliniche dei nostri pazienti che, spesso in imminente pericolo di vita, meritano una risposta, nel nostro sistema sanitario pubblico, qualificata e certa».

Redazione Nurse Times

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