È stato da poco annunciato l’innalzamento dell’età pensionabile che, dal 2019, passerà da 66 anni e 7 mesi a 67 a nni
Alcune categorie lavorative avranno però diritto ad un pensionamento anticipato.
Tale agevolazione interesserà solamente i lavoratori dipendenti (sia del settore privato che del pubblico impiego) che nel corso della propria vita lavorativa abbiano svolto le attività individuate nell’articolo 1 del Decreto Legislativo n. 67/2011.
Si tratterà delle seguenti categorie:
- addetti in mansioni particolarmente usuranti (ad esempio, lavori in galleria o nelle cave, lavori ad alte temperature, i lavori in cassoni ad aria compressa; le attività per l’asportazione dell’amianto; le attività di lavorazione del vetro cavo; lavori svolti dai palombari; lavori espletati in spazi ristretti ecc..);
- lavoratori turnisti che svolgono la loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore per un numero minimo di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 64 e coloro che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le 5 del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo;
- lavoratori addetti alla cosiddetta «linea catena», cioè coloro che svolgono la propria attività all’interno di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un ritmo collegato a lavorazioni o a misurazione di tempi di produzione;
- lavoratori che conducono veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.
Potranno usufruire delle agevolazioni riservate ai lavoratori “usurati”, solamente coloro che avranno svolto uno dei lavori sopracitati per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa nel rispetto delle disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 206 della legge 232/2016, la legge di bilancio per il 2017.
Quali saranno i benefici?
I lavoratori “usurati” potranno andare in pensione secondo il vecchio sistema delle quote. In pratica gli interessati possono andare in pensione, al raggiungimento della quota 97,6. Tale importo dovrà essere ottenuto sommando una anzianità contributiva minima di 35 anni ed una età minima pari a 61 anni e 7 mesi.
Lavoratori notturni
Anche i lavoratori che svolgono lavori notturni rientrano tra i lavoratori usurati. Ci sono, però, alcune condizioni: l’attività lavorativa notturna deve essere stata svolta per almeno per almeno 3 ore (nell’intervallo ricompreso tra la mezzanotte e le cinque) nell’intero anno lavorativo oppure per almeno 6 ore per almeno 78 giorni l’anno.
Se i turni notturni sono compresi tra 72 e 77 la quota da raggiungere è incrementata di un punto (da 97,6 a 98,6), con un aumento dell’età minima a 62 anni e 7 mesi; se, invece, i turni notturni sono in un anno compresi tra 64 e 71 giornate allora l’età minima richiesta cresce a 63 anni e 7 mesi, con il conseguente incremento della quota che sale a 99,6 con una età minima di 63 anni e 7 mesi.
Ma alcune categorie lavorative potranno usufruire del congelamento dell’adeguamento dell’età pensionabile.
- Di seguito l’elenco completo dei lavoratori:
- addetti ai servizi di pulizia;
- addetti alla concia di pelli e pellicce;
- addetti spostamento merci e facchini;
- conducenti di camion e mezzi pesanti;
- macchinisti e personale viaggiante;
- insegnanti e maestre di nido e scuola dell’infanzia;
- operai edili;
- guidatori di gru o macchinari di perforazione dei cantieri;
- operatori ecologici;
- personale che accudisce i non autosufficienti.
- Infermieri ed ostetriche, che hanno svolto negli ultimi 5 anni lavoro notturno.
Pertanto la professione infermieristica non viene ancora riconosciuta come lavoro usurante ma entra solamente a far parte del gruppo di lavoratori inclusi nei lavori gravosi.
Non siamo di fronte ad una e vero riconoscimento per la professione, ma è comunque un passo avanti, rimaniamo fiduciosi.
Simone Gussoni
Fonte: tuttoprevidenza
Lascia un commento