Si chiama “Shaboo” ed è la nuova tendenza stravagante di giovani e non solo
Lavoratori agricoli, ragazzi in discoteca e come loro tanti altri assumono questa nuova ed esilarante droga per abbattere fatica, “stress”, ansia, fame….
La shaboo, una volta assunta, è un vero e proprio ordigno ad orologeria per l’organismo ospitante.
Essa appartiene alla stessa famiglia dell’anfetamina, ma a differenza di quest’ultima ha un effetto simpaticomimetico maggiore e attività psicostimolante più esacerbata: la metanfetammina (N-metil-alfa-metilfeniletilammina).
La forma in circolazione è quella pura, cristallina (chiamata anche ice oppure Crystal Meth), che come effetto primario garantisce a chi la assume “onnipotenza”. Ma gli effetti postumi della sostanza sull’organismo sono devastanti.
Al di là del concetto di dipendenza che ovviamente crea si annoverano comportamenti quali disturbi della personalità, irritabilità e attitudini violente (intensificate nelle fasi di astinenza!), amnesia, disturbi cardiocircolatori (ipertensione arteriosa, tachi-aritmie), aumento della libido.
Abolisce il senso di fame ed è concausa in chi la prende di malnutrizione e stato cachettico; ciò che è peggio che nel giro di pochissimi mesi provoca effetti dannosi irreversibili a livello delle cellule cerebrali, quale ad esempio la produzione alterata di dopamina. Capiamo bene che alterando lo stato onirico grazie all’abbattimento per circa 12/14 ore della fatica e del senso di fame può contribuire alla stregua dello sfruttamento dei lavoratori impiegati in mansioni usuranti e faticose, che ignari dei reali danni della droga, ne fanno uso e abuso.
La dipendenza dalla sostanza tossica si sviluppa allorquando gli assuntori a seguito dell’uso ripetuto, promuovono la distruzione dei recettori per le monoamine, cosicché col tempo il soggetto è incapace di provare piacere, sensazioni esilaranti ed eccitanti senza l’ausilio della droga.
Essa è una delle peggiori droghe in circolazione. Altri effetti tossici sono epatopatia, distruzione dei tessuti nasali (se quest’ultimo rappresenta la via di assunzione), ictus, crisi epilettiche, decesso per morte improvvisa o a seguito del concatenarsi dei diversi aspetti succitati.
In termini di impatto sulla vita di relazione, il bisogno di procurarsi la droga diviene la priorità prevalente e assoluta per chi ne è dipendente e questi spesso diventa aggressivo e violento, alienando familiari ed amici.
Una sola assunzione basta per creare dipendenza e trascinare la persona in un circolo vizioso terribile e talvolta fatale.
CALABRESE Michele
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