In una recente evoluzione legale, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna ha emesso una sentenza a favore degli infermieri che hanno contestato la loro esclusione da un concorso pubblico.
Il tribunale ha ritenuto che la commissione d’esame, responsabile della supervisione del concorso, si sia discostata dal formato di prova scritta prescritto, comportando l’esclusione ingiustificata di determinati candidati.
La controversia legale ruotava attorno al “pubblico concorso unificato” organizzato dall’Azienda Regionale della Salute – A.R.E.S. Sardegna (ARES) per la copertura a tempo indeterminato di 118 posti di infermiere. Il concorso, avviato con determinazioni del 3 marzo 2023 (n° 684) e del 6 marzo 2023 (n° 694), è stato oggetto di contestazioni da parte degli infermieri che hanno impugnato la propria esclusione in base a deviazioni dalle procedure di prova stabilite.
Il tribunale, nella sua sentenza, ha notato che l’annuncio ufficiale del concorso specificava esplicitamente che la prova scritta consisteva in un saggio o nella risoluzione di domande a risposta sintetica inerenti al profilo professionale specifico. Tuttavia, contrariamente a queste disposizioni, la commissione d’esame aveva optato per un formato a risposta multipla senza preavviso, provocando l’esclusione dei candidati che non hanno raggiunto il punteggio minimo di 21 su 30.
Gli infermieri hanno sostenuto la violazione di diverse disposizioni legali, inclusa la Costituzione e specifici decreti che regolano i concorsi pubblici. Hanno sostenuto che l’annuncio del concorso indicava espressamente una prova scritta con saggi o domande a risposta sintetica, non il formato a risposta multipla adottato dalla commissione.
In risposta, ARES ha difeso la propria decisione, sottolineando obiettivi come la semplificazione e l’efficienza nel processo di correzione per garantire massima partecipazione e trasparenza. Tuttavia, il tribunale ha ritenuto queste considerazioni irrilevanti di fronte alle regole stabilite nell’avviso di concorso.
Il tribunale ha emesso una sentenza a favore degli infermieri, dichiarando illegittime le procedure del concorso a causa della difformità dal formato di prova prescritto.
La corte ha annullato gli atti contestati, sottolineando la necessità di ripartire l’intero processo di concorso per garantire un trattamento equo di tutti i candidati.
La sentenza ha anche riconosciuto il ritiro di uno dei candidati, e ha sottolineato che la correzione della prima prova scritta non dovrebbe influenzare le fasi successive, preservando il principio di equa competizione.
La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale evidenzia l’importanza dell’aderenza alle procedure stabilite nei concorsi pubblici, garantendo equità e trasparenza nel processo di selezione.
Redazione Nurse Times
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