Pubblichiamo la testimonianza sul coronavirus dell’infermiere Dott. Pellegrino Coretti.
Nelle settimane del lockdown gli infermieri, insieme ai medici delle terapie intensive e di tutti gli altri reparti trasformati in repart covid19 erano stati eletti a simbolo dell’eroica resistenza all’epidemia degli ospedali. I loro sforzi, i turni sfiancanti e il sacrificio personale – gli infermieri morti finora di COVID-19 sono 44 – erano stati ampiamente raccontati e celebrati. Questo, con l’implicita promessa che le cose sarebbero cambiate una volta superata l’inattesa prima fase della pandemia. Ma non è stato così.
La carenza di infermieri negli ospedali è ancora seria. Ora è aggravata oggi dal fatto che, mentre i reparti Covid stanno tornando ad affollarsi, gli ospedali devono continuare a garantire le cure agli altri malati. Alcune prestazioni ordinarie che a marzo, aprile e maggio erano state rimandate, sono diventate ora urgenti, per l’aggravarsi dei pazienti.
“Quando l’emergenza è migliorata bisognava puntare molto sulla formazione dei nuovi assunti che sarebbero rimasti nelle terapie intensive: un po’ è stato fatto, ma è anche vero che a quel punto eravamo molto stanchi per pensare anche a quello”.
Ora siamo a Novembre e ci manca l’adrenalina della prima ondata. Ora andiamo avanti per la nostra Professionalità il nostro orgoglio di essere Responsabili della tutela della salute di ognuno di voi!
Noi vi abbiamo e continuiamo ad aiutarvi ..,. ma ora tocca a voi … AIUTATECI con Responsabilità!! #SconfiggiamoINSIEMEilCOVID19!
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