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Schillaci: “Vogliamo portare in Italia 10mila infermieri indiani”

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Schillaci: "Allo studio un corso più breve per gli infermieri"
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In un’intervista rilasciata a Repubblica il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato l’intenzione di assumere infermieri indiani. “Al recente G7 della Salute ho parlato con la viceministra indiana – ha detto -. Nel suo Paese ci sono ben 3,3 milioni di infermieri, tantissimi. Vogliamo portarne qua, intanto, circa 10mila”.

Ha aggiunto Schillaci: “L’idea è di farli reclutare direttamente dalle Regioni e qualcuno si sta già muovendo per metterli in corsia, ad esempio la Campania. Noi facciamo da tramite, magari per verificare con le autorità consolari l’effettiva conoscenza della nostra lingua di chi vuole lavorare in Italia. Sulla formazione professionale non ci sono problemi, in India è buona. Da noi mancano 30mila infermieri e siamo tra gli Stati che li pagano peggio. Vanno rivalutati gli stipendi e date nuove mansioni”.

Alcune Regioni, secondo Schillaci, si starebbero già muovendo per inserire nell’organico gli infermieri indiani. E’ il caso per esempio della Campania, dove sarebbe già in corso una ricognizione per capire l’eventuale fabbisogno di infermieri stranieri, con una certa resistenza dei sindacati e delle strutture locali.

Una soluzione di questo tipo è già stata adottata in Calabria, dove quasi 300 medici provenienti da Cuba lavorano già da due anni grazie a un accordo tra la Regione e una società partecipata dal Governo cubano, firmato a luglio del 2022. L’arrivo di questi medici era stato accompagnato subito da critiche e polemiche, ma alla fine si sono rivelati un buon sostegno per il servizio sanitario calabrese, estremamente carente e sotto commissariamento da oltre un decennio.

Sempre Schillaci, ma sugli investimenti in sanità: “Rispetto al 2025 ci saranno maggiori risorse (5 miliardi), e comunque spero si possano aggiungere fondi, come avvenuto quest’anno. L’obiettivo è portare a casa qualcosa di buono per il personale. Quanto alle assunzioni, avevo parlato di piano pluriennale. Del resto, le Regioni ci devono ancora mandare il loro di piano triennale di assunzioni, previsto dal decreto sulle liste di attesa. Ci devono ancora dire di quante risorse hanno bisogno”.

E sulle liste d’attesa: “Le Regioni non hanno ancora esaurito il miliardo stanziato negli anni scorsi per abbattere i tempi di attesa. Ci sono 200 milioni non utilizzati. Siamo disposti a dare nuove risorse, ma intanto usino quelle”. 

Redazione Nurse Times

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