Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato l’urgenza della riforma della sanità territoriale in un’intervista esclusiva a La Stampa. L’obiettivo principale della riforma è alleviare la congestione nei Pronto Soccorso, promuovendo una maggiore efficienza nelle strutture sanitarie.
Schillaci ha avvertito che senza una completa attuazione della riforma dell’assistenza territoriale, il problema degli affollamenti nei Pronto Soccorso persisterebbe, e ciò sarebbe insostenibile per il sistema sanitario nazionale.
La soluzione proposta dal Ministro è un approccio collaborativo tra medici di famiglia, specialisti ed ex guardie mediche nelle nuove strutture territoriali.
La legge di bilancio del 2024 prevede un sostegno finanziario considerevole, mettendo a disposizione delle Regioni 250 milioni di euro per il 2025 e 350 milioni dal 2026. Questi fondi sono specificamente destinati all’assunzione di personale per le case di comunità, un elemento centrale della riforma.
Il Ministro ha enfatizzato il ruolo cruciale dei medici di famiglia nel processo, invitandoli a collaborare attivamente in team con gli specialisti ambulatoriali e le ex guardie mediche. La prospettiva è quella di creare una rete integrata di assistenza territoriale che riduca la dipendenza dai Pronto Soccorso.
Autonomia differenziata
Schillaci ha anche affrontato il tema dell’autonomia differenziata, sostenendo che il disegno di legge Calderoli potrebbe essere un’opportunità per migliorare l’efficienza delle Regioni meno efficienti attualmente. Ha rassicurato che la riforma non rischia di spaccare il Paese, poiché mira a garantire equità e omogeneità nei servizi e nell’assistenza su tutto il territorio nazionale.
Rispondendo alle preoccupazioni sul ruolo del Ministero della Salute, Schillaci ha chiarito che continuerà ad avere un ruolo di coordinamento, guida e controllo nel nuovo contesto.
Infine, il Ministro ha rilanciato gli obiettivi per il 2024, tra cui l’aumento delle indennità di specificità medica e sanitaria e l’eliminazione dei tetti di spesa per il reclutamento di personale. Queste misure, insieme ai 2,4 miliardi già assegnati per i rinnovi contrattuali, mirano a potenziare il servizio pubblico e a ridurre le liste d’attesa, secondo Schillaci, gettando le basi per un cambiamento positivo nel sistema sanitario.
Redazione Nurse Times
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