Lo scambio di provette causa un grave danno biologico e psicologico a paziente, con sentenza che impone risarcimento da parte dell’Asl di Frosinone.
Frosinone. Un tragico errore ospedaliero ha scatenato una serie di eventi che hanno portato a una diagnosi errata e a un intervento chirurgico non necessario su una paziente. L’azienda sanitaria locale è stata condannata dalla giustizia a risarcire la donna con oltre 11.000 euro per il danno biologico e 1.500 euro per il danno da consenso informato, oltre alle spese legali e della perizia tecnica.
L’incidente ha avuto origine dallo scambio di provette contenenti campioni prelevati tramite biopsia. Le analisi effettuate sugli esiti delle provette scambiate hanno erroneamente indicato la presenza di un pericoloso tumore maligno al seno, spingendo i medici a eseguire un intervento chirurgico complesso e delicato. Tuttavia, il risultato della vera biopsia ha dimostrato che il tumore era molto meno grave di quanto inizialmente indicato.
Questo intervento invasivo non solo ha alterato l’aspetto fisico della paziente, ma ha anche causato una convalescenza lunga e dolorosa. Le conseguenze fisiche e psicologiche dell’operazione sono state riconosciute dalla sentenza del Tribunale, che ha stabilito il diritto della donna a un adeguato risarcimento per le lesioni subite.
Il perito incaricato dal Tribunale ha concluso che il materiale prelevato tramite biopsia è stato scambiato all’interno della struttura ospedaliera, portando la paziente a essere sottoposta a un intervento più invasivo sulla base di una diagnosi errata. Questo tragico errore ha avuto conseguenze devastanti per la paziente, alterando la sua salute fisica e mentale in modo significativo.
La sentenza rappresenta un passo importante nel riconoscere la gravità dell’errore commesso e nel porre l’accento sulla necessità di migliorare i protocolli ospedalieri per evitare incidenti simili in futuro.
Redazione NurseTimes
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