La donna, malata di cuore, si è vista rimandare l’appuntamento due volte in altrettanti giorni.
Un’Infermiera in pensione è deceduta giovedì scorso all’ospedale San Paolo di Savona. Il marito Luigi racconta la disavventura vissuta dalla donna, che per 40 anni si è dedicata ad assistere i pazienti in corsia. L’uomo si trovava dietro il bancone del “compro oro” di sua proprietà quando ha ricevuto la prima telefonata dell’ospedale: «La visita di sua moglie al San Martino è stata rinviata. Il medico non c’è, è malato».
Mezzora più tardi Mirella Ottonello, la moglie di Luigi, è morta, stroncata da un infarto. «Era molto arrabbiata – racconta Luigi -. Quando l’ho avvertita che il consulto quel giorno non si poteva fare è andata su tutte le furie. Era la seconda volta in due giorni che le rinviavano quell’appuntamento. Le ho detto “Calmati, dai, non prenderla così, ché ti fa male”».
Mirella, infermiera in pensione dopo una vita alle dipendenze dell’Asl 2, si è sentita tradita, presa in giro da quel sistema sanitario per il quale aveva lavorato a lungo. Tutto il suo disappunto, nell’ultimo post scritto sul profilo Facebook, pochi minuti prima della morte. Queste sono state le sue ultime parole, prima del malore fatale:
«Mia moglie era grave, lo sapevamo – racconta ancora Luigi -. Quell’infarto le poteva venire in qualsiasi momento. A non andarmi giù sono le due visite rinviate. La direzione del San Martino farà un indagine interna? Ben venga. Per me questo è un caso di malasanità».
Simone Gussoni
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