Ares Sardegna ha appena bandito una gara per reclutare medici a gettone, da schierare per un anno in dieci ospedali dell’isola a 85 euro l’ora. Spesa prevista: 6,5 milioni, che tra opzioni di estensione, contributi e quinto obbligatorio diventano 9,9 milioni.
La Giunta regionale della Sardegna, oggi guidata dai 5 Stelle, fa suo un provvedimento contro cui lo stesso Movimento aveva gridato allo scandalo quando alla guida della Regione c’era il Centrodestra, denunciando all’epoca il tentativo di privatizzare la sanità pubblica e definendolo una costosa pezza che non avrebbe risolto il problema.
La ragione di questa scelta, apparentemente contraddittoria, è sempre la stessa: bisogna tamponare le falle negli organici dei pronto soccorso della Sardegna. L’emergenza è totale, il contratto in vigore scade in estate e si rischia il caos sanità con l’isola piena di turisti. “La situazione che abbiamo trovato è disastrosa, serve gente che lavori”, ha detto la governatrice Alessandra Todde.
Un dietrofront che non manca di suscitare polemiche e crea tensioni nella stessa maggioranza. “La procedura deve essere stoppata subito”, ha dichiarato Francesco Agus (Progressisti), contrario al reclutamento di medici a gettone quando era in minoranza, ma anche ora che è schierato dall’altra parte.
Redazione Nurse Times
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